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Natale
Introduzione
Natale Festa che ricorda la nascita di Gesù di Nazareth, celebrata in Occidente, dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese protestanti, il 25 dicembre, e dalle Chiese ortodosse il 6 gennaio, giorno in cui le Chiese occidentali celebrano invece la solennità dell'Epifania. Le due date sono del resto connesse fin dalle origini di questa festività che, pur considerata dal calendario liturgico di importanza inferiore soltanto alla Pasqua, si affermò non prima del IV secolo, sovrapponendosi a rituali pagani.
G. David: Natività
Nella Natività del pittore fiammingo Gérard David la composizione trova un fondamentale principio d'ordine nella luce, che si irradia dalla figura del Bambino e investe i volti degli astanti, contribuendo a conferire alla scena un timbro soprannaturale e sacro.
Cenni storici
Sotto il regno di Tiberio si salutava con celebrazioni particolari, nelle regioni orientali dell'impero e soprattutto ad Alessandria, il passaggio del solstizio d'inverno, fissato dal calendario giuliano il 6 gennaio: il rito alessandrino della 'nascita del tempo', noto come epipháneia, l'antecedente etimologico di 'epifania', si fondava su un mito solare che, riprendendo la tematica legata alla vicenda di Osiride e del suo ritrovamento da parte di Iside, scorgeva nel manifestarsi della luce il motivo di giubilo di fronte al prodigio del tempo rinnovato e della rinascita della vita.
Nascita del figlio di Dio
Il 6 gennaio fu ben presto adottato anche in ambiente cristiano come data in cui celebrare la manifestazione – tale è il significato del termine 'epifania' – di Cristo al mondo, identificandola inizialmente con il suo battesimo nel Giordano e, dall'inizio del IV secolo, con la sua nascita, sulla base dell'interpretazione di quei testi profetici, come Isaia 9: 1-6, che consentivano di cogliere nella nascita del Figlio di Dio il sorgere di una grande luce.
Il culto solare
Seguendo un percorso analogo, il cristianesimo occidentale fissò, quasi certamente fra il 325 e il 354, la celebrazione della nascita di Gesù il 25 dicembre, il giorno della principale festività pagana legata al culto solare, quella del Sol Invictus, particolarmente solennizzata dall'imperatore Aureliano. Costui, proclamandosi l'incarnazione vivente del dio Sole, aveva fatto, nel 274, della mitologia solare il culto ufficiale dell'impero romano. Si comprende allora come l'imposizione della celebrazione della nascita di Cristo, identificato con il 'sole di giustizia' preannunciato dal profeta Malachia (3:20), nel giorno della festività pagana più significativa costituisca uno dei momenti fondamentali, e di maggiore efficacia simbolica, del processo di evoluzione che a partire dall'epoca di Costantino avrebbe determinato il prevalere del cristianesimo su forme più antiche di culto; in particolare sul mitraismo, religione fondata sull'adorazione del dio persiano Mitra, ben presto identificato con il Sol Invictus dai suoi numerosi seguaci, per lungo tempo gli antagonisti principali delle Chiese cristiane.
Il mistero dell'incarnaziona
Con la fine delle controversie cristologiche e l'affermarsi, in seguito alle definizioni elaborate fra il IV e il V secolo dai concili ecumenici di Nicea, Efeso e Calcedonia, della dottrina della duplice natura di Cristo vero Dio e vero uomo in un'unica persona (vedi Filioque), la celebrazione del Natale acquisì gradualmente caratteri di maggiore solennità, in quanto proposta da alcune figure di spicco, quali il papa Leone Magno, come motivo di riaffermazione della fede nel mistero dell'incarnazione.
Pur non mancando, in questo contesto, i tentativi da parte della sede romana di imporre a tutto il mondo cristiano il 25 dicembre come unica data per ricordare la natività, le Chiese d'Oriente rimasero sostanzialmente fedeli alla celebrazione del 6 gennaio, successivamente adottata anche in Occidente come festività complementare al Natale per sottolineare, sulla base dell'episodio evangelico della venuta dei magi a Betlemme con i doni per il Bambino, il tema della manifestazione di Cristo a tutte le genti.
Religiosità e Folclore
Il carattere di festa eminentemente popolare che il Natale ha assunto nei secoli ha determinato dapprima la sovrapposizione di elementi folclorici alle originarie connotazioni teologiche, in epoche più recenti, il prevalere di una dimensione secolare, quando non esplicitamente mondana, estranea all'intento religioso: questi differenti aspetti, che hanno spinto alcune confessioni cristiane rigoriste, come i puritani, ad abolirne la celebrazione, convivono tuttora come tratti caratteristici di una festa che, all'uso del presepe come rievocazione della nascita di Cristo, affianca l'albero di Natale. Quest'ultimo è un simbolo, successivamente identificato con la croce, legato ad antichissimi culti popolari praticati in area germanica; la figura dai tratti tipicamente nordici che è il simbolo della festa soprattutto per i più piccoli, Babbo Natale, è invece un personaggio legato a un complesso ciclo di leggende del culto di san Nicola.
Albero di Natale
L'illustrazione, databile attorno al 1870, ritrae una famiglia americana riunita attorno a un albero di Natale. Furono i tedeschi emigrati negli Stati Uniti nel XIX secolo a introdurre nel paese l'usanza di decorare gli abeti, tradizione legata ad antichi culti popolari praticati in area germanica. Negli stessi anni il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, consorte di origine tedesca della regina Vittoria, rese popolare l'albero di Natale in Gran Bretagna.
Babbo Natale
Babbo Natale Tradizionale figura di vecchio dalla barba bianca, noto anche come Santa Claus (abbreviazione di san Nicola), che la notte di Natale, dopo aver solcato il cielo su una slitta piena di regali trainata da renne, entra in ogni casa calandosi dal camino e deposita i giocattoli sotto l'albero di Natale o nelle calze di tutti i bambini buoni. Sebbene questa immagine familiare di Santa Claus si sia diffusa negli Stati Uniti nel XVII secolo e in Inghilterra solo verso la metà del XIX secolo, le sue radici affondano nell'antico folclore europeo e hanno influito notevolmente sulla celebrazione del Natale in tutto il mondo.
Babbo Natale
La figura del paffuto e simpatico vecchio vestito di rosso che conosciamo come Babbo Natale si è delineata nel corso del XIX secolo, scostandosi notevolmente dalla tradizionale iconografia di san Nicola, da cui pure ha origine. Infatti san Nicola veniva solitamente rappresentato con le sembianze di un austero vescovo su un cavallo bianco.
San Nicola era un vescovo dell'Asia minore vissuto nel IV secolo; nelle prime leggende cristiane si narrano alcune sue imprese, fra cui i salvataggi di marinai travolti da tempeste, la protezione dei bambini e la generosa distribuzione di regali ai poveri. Anche se molte delle storie su san Nicola sono di dubbia autenticità, la sua leggenda si è diffusa in tutta Europa e il suo ruolo di tradizionale portatore di doni è andato via via acquistando peso. La figura cristiana di san Nicola ha affiancato, sostituito o incorporato personaggi pagani quali la Befana romana e Berchta e Knecht Ruprecht, di origine germanica. Secondo la versione tedesca e olandese della leggenda, Nicola cavalcava per i cieli consegnando regali ed era talvolta accompagnato dall'elfo Schwarzer Peter, che aveva il compito di frustare i bambini cattivi.
Babbo Natale e i bambini
Nelle settimane che precedono il Natale, i bambini possono incontrare Babbo Natale nei grandi magazzini e nei centri commerciali. Facendoli sedere sulle sue ginocchia, Babbo Natale chiede ai bimbi che regalo vorrebbero ricevere e, soprattutto, se sono stati buoni.
La festa di san Nicola veniva originariamente celebrata il 6 dicembre ma, dopo la Riforma, i protestanti tedeschi vollero attribuire a Gesù Bambino il ruolo di portatore di doni e fecero così slittare la festa al 25 dicembre. Quando la tradizionale figura di Santa Claus si diffuse, venne perciò associata al Natale stesso. Nel 1969, per la scarsa documentazione sulla vita del santo, papa Paolo VI ordinò di eliminare la festa di san Nicola dal calendario romano cattolico ufficiale.
Molti altri personaggi natalizi del folclore europeo, quali Père Noël in Francia, Julenisse in Scandinavia e Father Christmas in Inghilterra, sono legati a san Nicola. Ma fu la figura olandese, Sinter Klaas, portata dai coloni a Nieuwe Amsterdam (l'attuale New York), a ispirare la trasformazione americana del personaggio nella figura ereditata poi da gran parte del mondo occidentale: ogni anno, con l'avvicinarsi del Natale, i bambini scrivono letterine a Babbo Natale e gli lasciano sul davanzale cibo e bevande per uno spuntino. La moderna leggenda di Santa Claus echeggia ormai in ogni parte del mondo, diffusa dai cartelloni pubblicitari, dai biglietti d'auguri, dalle decorazioni e dai Babbi Natale assoldati dai grandi magazzini.
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