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ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE
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Tecniche di conservazione industriale
Molte sono le tecniche di conservazione industriale tra cui vi sono:
Sterilizzazione
E' un procedimento studiato e applicato per la prima volta su scala, dagli inizi del secolo scorso del
famoso maestro di cucina francese Francois Apper il quale Napoleone Bonaparte gli aveva
comandato di trovare un modo per mantenere il cibo senza che si rovinasse. Da allora il metodo
Appert si è diffuso sempre di più in cucina, oggi possiamo affermare che è il metodo più usato
anche dalle industrie conserviere. È il metodo di conservazione più usato perché dà la maggiore
garanzia. La sterilizzazione consiste nell’eliminare tutti i microbi. Questo procedimento è molto
semplice basta prendere una pentola normale con il coperchio, si riempiono i barattoli e si
chiudono bene, si mettono dentro la pentola senza farli toccare l’un con l’altro,riempitela d’acqua
fredda poi mettetela sopra al fornello a farla bollire calcolando il tempo della sterilizzazione dal
momento in cui inizia a bollire. Lasciate raffreddare i vasi nella stessa acqua e toglieteli quando
saranno completamente freddi. Asciugateli e sistemateli nella credenza.
Liofilizzazione
E' un procedimento che si basa sull’evaporazione delle parti liquide, ottenuta sotto vuoto. Il
prodotto viene messo in un recipiente, nel quale si crea il vuoto. La diminuzione di pressione
raffredda bruscamente l’alimento congelandolo. Subito dopo esso viene riscaldato per fare
evaporare alcune delle sostanze congelate. Rimane così una parte di volume ridotto che può
essere conservata in confezioni sotto vuoto. Al momento del consumo viene aggiunta dell’acqua e
l’alimento torna ad acquistare le caratteristiche originali. I metodi esposti consentono di soddisfare
ampiamente le esigenze dell’industria alimentare. Purtroppo quasi ogni giorno abbiamo notizie di
frodi, falsificazioni e adulterazioni degli alimenti inoltre si registrano spesso casi d’inquinamenti
alimentari, causati da sostanze dannose assorbite dall’ambiente o intenzionalmente addizionate
durante il processo di produzione. Fra le più comuni sostanze che causano inquinamenti
alimentari, abbiamo:
piombo che può essere presente in tracce, negli alimenti provenienti da ambienti in cui sono stati
usati certi insetticidi oppure nelle bevande alcoliche distillate clandestinamente;
mercurio che può essere presente nei prodotti della pesca quando essi sono vissuti in acque
inquinate da queste sostanza;
arsenico che può essere presente in concentrazioni anche elevate, nei crostacei e nei molluschi;
cobalto usato qualche volta per stabilizzare la schiuma della birra;
stagno, che può trovarsi negli alimenti conservati in scatole di latte;
additivi sostanze di varie specie, presenti in tutti gli alimenti prodotti industrialmente, che hanno lo
scopo di aumentare la durata di conservazione di migliorare l’apparenza o altre caratteristiche.
L’inquinamento dovuto ad additivi si produce quando la percentuale contenuta supera i liquidi
ammessi oppure si fa uso di sostanze illecite.
Refrigerazione
Consiste nel mettere l’alimento in un ambiente freddo. La bassa temperatura riduce l’attività dei
microrganismi e il cibo può essere conservato per un certo tempo. La conservazione con il freddo
richiede naturalmente impianti refrigeranti, con i quali si mantiene la temperatura al valore
desiderato, che non deve essere inferiore a 3° C per evitare il congelamento. Questo sistema di
conservazione è molto diffuso oggi grazie all’impiego di frigoriferi domestici.
Irraggiamento
Consiste nel trattare gli alimenti con radiazione di raggi X e raggi y ( gamma ), che producono
effetti mortali sui batteri, anche se già inscatolati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS )
ha potuto stabilire la non nocività nei confronti dell’organismo umano quando il trattamento sia
stato eseguito con dosi superiori ad 1 Mrad ( Unità d’energia radiante assorbita ) dose che può
essere anche superiore per prodotti in scatola. La conservazione per irraggiamento è ancora
limitata, anche se si prevede che in un futuro non molto lontano, avrà un forte sviluppo, perché alle
basse temperature in gioco gli alimenti conservano inalterati tutti i valori nutritivi e le qualità
organolettiche.
Pastorizzazione
Consiste nel sottoporre ad un riscaldamento moderato per un certo tempo, prima di effettuarne la
confezione. Il procedimento ideato da Luigi Pasteur nel 1886,è largamente impiegato per gli
alimenti liquidi e in particolare per il latte. La pastorizzazione distrugge dei pericolosi bacilli fra cui
quelli del tifo e della tubercolosi.
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