|
|
LA LEVA MILITARE NEL XX SECOLO
|
Pagina: 1
|
Pagina: 1
|
|
|
Pagina: 1
|
Pagina: 1
|
|
La leva militare nel XX secolo
Introduzione
Durante la prima guerra mondiale (1914-1918) le grandi potenze combatterono con forze militari reclutate tramite la leva obbligatoria, un sistema di reclutamento a cui nel 1916 ricorse anche la Gran Bretagna, abbandonando il modello volontario. Questo rimase invece in vigore negli Stati Uniti fino alla loro entrata in guerra nel 1917 e in Canada fino al 1918.
Nel primo dopoguerra tutte le grandi potenze mantennero il servizio di leva obbligatorio e l'addestramento militare attivo, con l'eccezione della Germania, a cui il trattato di Versailles impediva di addestrare e reclutare truppe; tramontato il sogno di pace universale che sembrò affermarsi tra il 1925 e il 1929, nel 1935 la Germania ruppe i vincoli imposti dal trattato in materia di armamenti e addestramento militare. Nel 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, la Gran Bretagna inaugurò il suo sistema di leva militare permanente in tempo di pace, esteso dal settembre 1939 a tutti i cittadini maschi in età compresa tra i 18 e i 41 anni, cui s'aggiunse nel 1940 una legge di mobilitazione di tutte le risorse umane e industriali del paese; il servizio di leva obbligatorio, in anticipo rispetto a tutte le altre grandi potenze, fu poi abbandonato nel 1957.
Gli Stati Uniti ricorsero al reclutamento intensivo nel 1940, ampliando il numero degli anni di chiamata nel dicembre del 1941, subito dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor, e abrogandolo già nel 1947; la guerra di Corea e successivamente l'impegno statunitense in Vietnam richiesero però la continuazione della chiamata alla leva, in vigore dal 1969 in base a sorteggio e dal 1973 su base esclusivamente volontaria; con il 1980 è stato introdotto l'obbligo di registrazione presso il servizio di selezione di leva, senza per questo ripristinare il servizio militare obbligatorio. In URSS questo era invece alla base del reclutamento dell'Armata Rossa, aveva durata biennale nell'esercito e triennale in marina, ed era molto impegnativo e pericoloso: in media, il 2‰ delle reclute moriva durante gli addestramenti.
Il sistema italiano prevede la leva obbligatoria della durata di dieci mesi; in alternativa è possibile un servizio in ambito civile, presso enti caritativi, assistenziali o amministrativi. La legislazione italiana prevede inoltre che un contratto di lavoro all'estero almeno biennale, entro un determinato limite d'età, e qualche altra situazione particolare per cittadini che si trovino già all'estero, valgano come esenzione dal servizio di leva. |
|
|
|