Primi studi sul folclore
Definizione
Gli studi scientifici sul folclore cominciarono circa tre secoli fa. Uno dei libri più antichi sull'argomento fu il Traité des superstitions (1679, Trattato sulle superstizioni) dello scrittore satirico francese Jean-Baptiste Thiers. Un'altra opera dello stesso periodo, le Miscellanies (1696, Miscellanee) dell'archeologo inglese John Aubrey, si occupa di credenze e usanze popolari come presagi, sogni, chiaroveggenza e fantasmi.
L'opera più importante sul folclore in generale è Antiquitates Vulgares (1725, Antichità popolari) dell'ecclesiastico e archeologo britannico Henry Bourne, resoconto dei costumi popolari connessi a feste religiose. Reliques of Ancient English Poetry (1765, Reperti di antica poesia inglese), a cura del poeta e vescovo inglese Thomas Percy, è una raccolta di ballate inglesi e scozzesi. Nel 1777 l'ecclesiastico e archeologo britannico John Brand catalogò e descrisse le origini di diverse usanze in Observations on the Popular Antiquities of Great Britain (Osservazioni sulle antichità popolari della Gran Bretagna), divenuto il modello per le successive opere inglesi sull'argomento.
In Germania, le prime opere sul folclore sono dovute al filosofo Johann Herder e ai filologi Jacob e Wilhelm Grimm: Herder pubblicò nel 1778 una raccolta di canzoni popolari tedesche, mentre i fratelli Grimm riunirono una serie di racconti popolari in Fiabe per bambini e famiglie (1812-22).
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