La famiglia del violino
Introduzione
Il violino si è sviluppato nel corso della prima metà del XVI secolo, a partire da strumenti come la ribeca e la viella. In un periodo precedente, esemplari simili al violino occidentale risultavano noti in Asia, e particolarmente in Cina, ma non è chiaro se lo strumento abbia avuto a che fare, nel corso del proprio sviluppo, con quella tipologia. Nel XVII secolo i compositori cominciarono a scrivere musica appositamente per violino, ma fu soprattutto grazie a musicisti come Tommaso Vitali, Giuseppe Torelli e Arcangelo Corelli che si iniziò a esplorare più in profondità le enormi potenzialità dello strumento. L'apice venne raggiunto nel XVIII secolo da Antonio Vivaldi, Giuseppe Tartini e Pietro Antonio Locatelli, i cui concerti per violino spaziano dalla virtuosistica brillantezza all'espressione lirica.
I migliori violini, viole e violoncelli furono costruiti nel corso di questi secoli da celebri maestri come Stradivari, Amati e Guarneri, tutti nativi di Cremona. A causa della notevole tensione delle corde, dell'archetto assai più diritto e della particolare postura dell'esecutore, gli strumenti della famiglia del violino producono generalmente un volume sonoro più alto rispetto a quelli della famiglia della viola. Questo aspetto fu determinante nell'assegnare loro un ruolo da protagonisti nei gruppi di strumenti più ampi e nelle sale sempre più grandi che li accoglievano. La crescente importanza dell'opera e l'interesse dell'epoca barocca per l'espressività legata a uno strumento solistico assicurarono ulteriormente la supremazia dei violini.
Nell'orchestra si trovano quattro gruppi di strumenti ad arco: i violini (divisi in due sezioni) e le viole, che durante l'esecuzione vengono appoggiati al collo, fra il mento e la spalla, e suonati sfregando le corde con un archetto sorretto dalla mano destra; il violoncello (chiamato anche per brevità cello) e il contrabbasso, che sono retti verticalmente e appoggiati al pavimento tramite un sostegno posto nella parte terminale dello strumento. Essi possiedono fori a forma di "f" sulla tavola armonica, piroli posti perpendicolarmente rispetto al riccio (cavigliere) e casse armoniche dai contorni sinuosi. Tutti hanno quattro corde che possono essere di budello, di budello rivestito di metallo o di acciaio.
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Parti del violino
Una delle parti fondamentali del violino è l'anima, collocata in prossimità del ponticello, che invia le vibrazioni alla parte posteriore della tavola armonica. Lì esse vengono uniformemente distribuite dalla catena, che inoltre svolge la funzione di rafforzare la struttura dello strumento. Le fasce e il riccio sono frequentemente decorate con lavori di intarsio. Il ponticello è alto e ricurvo per facilitare l'uso dell'archetto.
Il violino, la viola e il violoncello sono intonati per quinte, mentre il contrabbasso è accordato per quarte. Oltre a formare il corpo principale della moderna orchestra, la famiglia del violino è protagonista anche della musica da camera. A partire dal classicismo, in particolare, i compositori hanno scritto per gli strumenti della famiglia del violino brani solistici, in sonate a solo o accompagnate da altri strumenti, e in trii, quartetti e altre combinazioni, con o senza l'aggiunta di strumenti di famiglie diverse. |