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DIZIONARIO DEI PREVERBI
Dizionario o vocabolario dei preverbi un detto breve e spesso arguto, di origine popolare e molto diffuso, che contiene massime, norme, consigli fondati sull'esperienza.

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Dizionario o vocabolario: dei proverbi per consultare i vari proverbi presenti nel vocabolario o dizionario.
DIZIONARIO O VOCABOLARIO
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Proverbio

definizione
Proverbio Sentenza breve di uso comune, che esprime idee e credenze comunemente accettate. Per la maggior parte, i proverbi affondano le loro radici nel folclore e sono stati conservati dalla tradizione orale. Un esempio di questa saggezza popolare è "Chi dorme non piglia pesci". Spesso le stesse credenze comunemente accettate si ritrovano in proverbi di lingue e culture diverse. La Bibbia ha fornito un gran numero di proverbi, ad esempio "Occhio per occhio, dente per dente", che ha un equivalente africano in "Una pelle di capra compera una pelle di capra; una zucca, una zucca". Il proverbio "Un passero in mano ne vale due nella siepe", che proviene dal latino medievale, conta numerose varianti in italiano ("Meglio un uovo oggi che una gallina domani"), spagnolo, portoghese, rumeno, tedesco e islandese.
I proverbi hanno talvolta origini letterarie, come l'adattamento in senso cristiano della frase di Esopo "Aiutati che il ciel ti aiuta" o il detto, tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, "Cosa fatta capo ha". Altri possono aver preso spunto dalla vita quotidiana, come "Prima o poi tutto viene a taglio, anche le unghie per pelare l'aglio", o far riferimento a superstizioni, come "Di venere e di marte non si sposa e non si parte", o alle condizioni del tempo, come "Rosso di sera bel tempo si spera". Altri proverbi sono nati da abitudini cadute in disuso, come nell'espressione "Essere al verde", sorta dall'uso di sospendere le aste quando la candela sul tavolo del banditore si riduceva all'estremità dipinta di verde.
Particolare fortuna ebbe nel Rinascimento la raccolta di proverbi classici (Adagi) compilata da Erasmo da Rotterdam. In Italia, l'interesse per la cultura popolare e il mondo dei proverbi fu promosso nell'Ottocento da Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti.

RAGAZZI

Ragazzi e polli, non sono mai satolli.
Quando i ragazzi stanno cheti o sono malati o hanno fatto qualche malestro.
I ragazzi sono come la cera, quel che vi si imprime, resta.
Ragazzi e polli imbrattano le case.
Dove c'è infanzia c'è provvidenza.
Ogni bambino porta seco il cestellino.
Ragazzi e bicchieri, mercanzia leggeri.
Ragazza che dura non perde ventura.
La ragazza è come la perla; men che si vede e più è bella.

RAGIONE

La ragione vuol l'esempio.
La ragione governa il savio e bastona il matto.
La ragione forma l'uomo.
L'occhio non erra finché lo guida la ragione.
Chi non ode ragione, non fa con ragione.
Tra la briglia e lo sprone, consiste la ragione.
Quando la ragione dorme, il cuore scappuccia.
Il soverchio ragionare caccia la ragione.
Più scintilla l'oro, più la ragione va al fondo.
La ragione è un'arma più penetrante del ferro.
Se non vuoi ascoltare la ragione, essa ti picchierà sulle dita.
Ragione e persuasione tengono uniti gli uomini.
La ragione deve signoreggiare, e la sensualità obbedire.
Chi ha ragione, Iddio l'aiuta.
La ragion dei poveretti è piena di difetti.
Non basta aver ragione, bisogna saperla dire e trovar chi te la faccia.
Quando il fanciullo ha sette anni, la ragione spunta in lui.
Contro la forza la ragion non vale.
Abbi la ragione per guida anche nelle piccole cose.
La natura dà la vita, ma la ragione insegna a vivere.
La giusta ragione non sta mai agli estremi.

RANA

La rana è usa ai pantani, se non ci va oggi ci andrà domani.
Le rane han perso la coda perché non seppero chiedere aiuto.
Quando la rana canta il tempo cambia.
Ogni rana si crede gran dama.
Quanto più la rana si gonfia, più presto crepa.
Quando canta la rana, la pioggia non è lontana.
La rana non morde, perché non ha denti.
Rana di palude sempre si salva.
La rana, o salta o piscia, ma mai non sbrana.
Rane, malsane.
Ogni rana si crede una Diana.

RARITA'

Cosa di rado veduta, più cara è tenuta.
Le cose rare sono le più care.
Chi vien di raro, gli si fa festa.
Cosa rara, cosa cara.
Un fido amico, e ricchezze ben acquistate son due cose rare.
Ogni cosa ch'è rara, suol essere più cara.
Tre cose sono rare: un buon melone, un buon amico e una buona moglie.
Mogli che non contraddicono e galline che facciano le uova d'oro, sono uccelli rari.
La mercanzia rara è meglio che buona.
Uccello raro ha nido raro.
Quel ch'è raro, è stimato.

RASSEGNAZIONE

Chi vuol vivere e star bene, prenda il mondo come viene.
Se non vuol andar come voglio io, vada come vuole Iddio.
Bisogna volere, quel che Dio vuole.
Sia come Dio vuole.
Soffri il male, e aspetta il bene.
Sopporta e non biasimare quel che non puoi cambiare.
Piglia il bene quando viene, ed il male quando conviene.
E una buona filosofia sopportare e perdonare.
Quando si è in ballo bisogna ballare.
Non fruttifica, chi non mortifica.
Manda via malinconia, quel che ha da essere convien che sia.
Il rassegnarsi non nacque mai.
La croce non si deve cercare, ma quando c'è, si deve portare.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
I malanni che ti sei meritati, sopportali in pace.
O grossa o piccola, una croce bisogna portarla.
Chi è senza lume, vada a letto al buio.
E meglio quel che Dio manda, che quel che l'uomo domanda.
Chi se la piglia muore.
Chi si sacrifica, si santifica.
Sopportando s'impara a sopportare.

RE

La parola del re è giuramento.
Avarizia dei re, peste dei regni.
Nuovo re, nuova legge.
Il re è la legge vivente.
Guai al paese che ha per re un fanciullo.
Ben possono dieci poveri dormir sotto un tetto, ma non due re in un regno.
La volontà del re è comando.
Un re non letterato è un asino incoronato.
Il re e l'occhio del cieco e il braccio del debole Un re che disprezza le leggi, è disprezzato.
Quando il re è ammalato, il popolo non è in salute.
Re tiranno non regna a lungo.
Al re non è necessaria la barba, ma l'ingegno.
Non può essere buon re degli altri chi non lo è di se stesso Dove siede il re, ivi è la cima.
Al tuo signore e re, guardar convien la fè.
Un re sconsigliato rovina popolo e paese.
Meglio un buon re che una buona legge.
Se il re sputa sopra un abete, chiamasi subito abete reale.
I popoli si ammazzano, e i re si abbracciano.
E meglio ricorrere al re che ai suoi ministri.
L'amico del re è quello che gli dice il vero.
Quando i re si accapigliano, i popoli ci lasciano il pelo.
Un buon re è una benedizione per il paese ed una fortuna per il suo popolo.
La grazia del re è per l'uomo, quel che per la terra è la luce del sole.
Quando vai nella dimora del re, entra cieco ed esci muto.
Quando il re starnuta, tutta la corte dice: Salve.
Dov'è un re debole, governa la nobiltà.

REGALI

Chi accetta regali vende la sua libertà.
Il regalo chiude la bocca a chi lo fa e la spalanca a chi lo riceve.
Se regali una camicia a un villano, troverà che è grossolana.
A caval donato non si guarda in bocca.
Nessuno da nulla per nulla.
Per niente neanche i cani muovono la coda.
I piccoli regali cementano l'amicizia.

REGIONI

Chi vuol provar le pene dell'inferno, la stia in Puglia e all'Aquila d'inverno.
Il Piemonte è la sepoltura dei francesi.
In Sardegna non vi son serpenti, né in Piemonte bestemmie.
Dai giudici siciliani, vacci coi polli nelle mani.
Compar di Puglia, l'un tiene e l'altro spoglia.
In Lazio si nasce coi sassi in mano.
In Campania si inganna persino il diavolo.
La Lombardia è il giardino del mondo.
Le Trentine vengono giù pollastre e se ne vanno sù galline.
Pugliesi, cento per forca e un per paese.

RELIGIONE

La religione non muore.
Beato quel corpo che per l'anima lavora.
Ciascuno crede che la sua religione sia la migliore.
Vi sono al mondo settantadue religioni e una mezza: quella degli zingari.
Chi vuol contento il cuore, ami il suo Creatore.
Non si fa cosa in terra che non sia scritta in cielo.
Val più una messa in vita che cento in morte.
Orazione di capezzale, non fa né ben né male.
Amar Cristo è la migliore di tutte le scienze.
Bisogna avere buona chiave per entrare in Paradiso.
E nulla ogni fortuna, ogni desio, se non comincia e non finisce in Dio.
Morir per Cristo, è vivere; vivere senza Cristo è morire.
Ama Dio di cuore, e lascia dir chi vuole.
A chi crede non duole la morte.
Compra il mondo da venire con questo, e così li otterrai tutti e due.
Chi ha religione, non va in prigione.
Chi fugge il peccato, cerca Dio.
In paradiso non ci si va in carrozza.
Non si porta seco all'altro mondo se non il bene che si è fatto.
Quando tu senti nominar Maria non domandare se vigilia sia.
La breve orazione è quella che sale al cielo.
La strada del cielo passa accanto alla croce.
I veri predicatori danno frutti e non fiori.
Chi digiuna e altro ben non fa, avanza il pane e a casa del diavolo va.
Non v'è più religione.
Ama Dio e non fallire, fa del bene e lascia dire.
Chi non crede in Dio, crede nel diavolo.

REPUTAZIONE

Val più un'oncia di reputazione che una libbra d'oro.
Chi acquista reputazione acquista roba.
Chi ha una cattiva reputazione, è mezzo impiccato.
La reputazione di una fanciulla è una fragile stoffa di seta.
Guardati da chi non si cura della propria reputazione.
Buona reputazione val più di gran ricchezza.
Su questa terra nulla è meglio che pace e buon nome.
Reputazione e guadagno non stanno quasi mai nello stesso sacco.
Meglio perder l'occhio che la reputazione.
Un buon nome conserva il suo splendore al buio.
Una cattiva ferita si può guarire, ma la cattiva reputazione uccide.
Le ferite alla reputazione di rado guariscono.
Un signore senza reputazione è come un pavone senza coda.
E la tua reputazione che fa riuscir l'opera, e non tu stesso.
La reputazione annuncia l'uomo come l'odore la padella.
Senza reputazione la vita è vergognosa.
Un buon nome supplisce alla camicia che manca.
Una cattiva reputazione non è senza fondamento.
Fatti buon nome e mettiti in piazza.
Un uomo civile stima più la reputazione che tutti i denari del mondo.

RESTITUZIONE

Chi non vuol rendere, fa male a prendere.
Il buon rendere fa il buon prestare.
O restituire, o dannarsi.
Dio perdona a chi l'offende, ma non a chi toglie e non rende.
Restituisci quel che non è tuo.
Chi prende e non rende, l'inferno lo attende.
Chi restituisce, acquista credito.
La mano che riceve, deve anche restituire.
Nessun peccato si assolve, se non si restituisce il bene tolto.

RETTITUDINE

Chi va per la via retta, non casca nel fosso.
Chi male non fa, paura non ha.
Chi opera bene, arriva presto.
Una mano pura è ben accetta in ogni dove.
All'uomo per bene ogni cosa gli sta bene.
Cammina dritto e non aver paura.
Pesa giusto e vendi caro.
Fa' del bene e ridi del diavolo.
Buon peso e buona misura sono il tesoro del cielo.
Molta lode si conviene, a chi sempre opera il bene.
Per chi opera secondo la legge, non esistono castighi.
Non basta esser galantuomo, bisogna anche esser conosciuto per tale.
Quando il cuore è puro, lascia cianciar la gente.
Mano dritta e labbro mondo può andar per tutto il mondo.
Il ben fare è guerra al tristo.
Non bisogna aver due pesi e due misure.

RICCHEZZA

Ricchezza e fortuna cambiano come la luna.
Chi è ricco ha ciò che vuole.
Ricchezza non fa gentilezza.
Ricchezza poco vale a quel che l'usa male.
Prima ricco e poi borioso.
Ricchezza e scienza, insieme non hanno residenza.
Per essere ricco occorre avere un parente in casa del diavolo.
Contentezza supera ricchezza.
Tre cose fanno l'uomo ricco: guadagnare e non spendere, promettere e non mantenere, accettare e non rendere.
La ricchezza in mano ad un giovane è come un rasoio in mano ad un bambino.
Ricchezza mal disposta a poverta s'accosta.
La ricchezza acceca l'intelletto.
Ricchezza e sopruso sono fratelli.
I ricchi hanno il paradiso in questo mondo, e nell'altro se lo vogliono.
Ricco non è chi possiede ma chi spende.
La ricchezza è come il concime: un mucchio puzza, sparsa ingrassa.
La maggior ricchezza è nulla desiderare.
Ogni ricchezza corre il suo fine.
Un ricco solo impoverisce molti.
Le ricchezze fatte in fretta presto svaniscono.
La ricchezza cambia sovente di padrone.
Coll'uomo ricco si risale fino all'arca di Noè.
Tutti i fiumi vanno al mare.
Ricchezze senza lettere, corpo senza anima.
Le grandi ricchezze non ci fanno né più savi, né piu sani.
La ricchezza è buona quando è di buona lega e se ne fa buon uso.
La ricchezza è una rosa irta di spine.
Ricchezza senza saviezza e cavallo senza briglia non si possono tenere.
Dov'entra la ricchezza, la modestia fa fagotto.
Chi ha la sanità, è ricco e non lo sà.

RICCHI e POVERI

I ricchi devono consolare i poveri.
Quel che si da al ricco, si ruba al povero.
Il povero non può e il ricco non vuole.
La parola del ricco è simile al sole, e quella del povero è simile al vapore.
Muore il ricco, gli fanno il funerale; muore il povero, nessuno gli dice: vale.
Il ricco vive, il povero vivacchia.
I poveri hanno la salute e i ricchi le medicine.
Al povero manca il pane, al ricco l'appetito.
Trattar male il povero è il disonor del ricco.
Manca tanto la pazienza ai poveri, quanto la compassione ai ricchi.
Troppo povero e troppo ricco fa ugual disgrazia.
La gente ricca alleva male i suoi cani, e la gente povera i suoi figlioli.
Brutta cosa è il povero superbo e il ricco avaro.
Più manca al grande ricco, che al grande povero.
Il ricco ha tanto bisogno del povero, quanto il povero del ricco.
Ha più il ricco in un angolo, che il povero in tutta la casa.
Quando un povero dà al ricco, Dio ride in cielo.
Il superfluo del ricco è il necessario del povero.
Il povero fa come puole, e il ricco come vuole.
Ricchi e poveri non portano che un lenzuolo all'altro mondo.
Dio aiuti il povero, perché il ricco può aiutar se stesso.
Non c'è alcuno così povero che non possa aiutare, né alcuno così ricco che non abbia bisogno d'aiuto.
Non ti far povero a chi non ha da farti ricco.
Le braccia e le mani del povero appartengono al ricco.
I poveri cercano il mangiare per lo stomaco; e i ricchi lo stomaco per mangiare.
I fiori tanto profumano per i poveri come per i ricchi.
Un povero virtuoso val più di un ricco vizioso.
Se il ricco conoscesse la fame del povero, gli darebbe del suo pane.

RICORDI

E meglio ricordare due volte, che dimenticar una.
Ai malanni passati si pensa volentieri.
Quel che fu duro a patire, è dolce ricordare.
Le pene superate si ricordano volentieri.
Il ricordarsi del male raddoppia il bene.
Delle sventure superate dolce è la memoria.
Tre cose deve l'uomo ricordare ogni giorno: il bene che non ha fatto, il male che ha fatto, e il tempo che ha perduto.
I sacerdoti non possono mai dimenticare la loro prima predica, gli ex ministri il loro portafoglio, e le donne la loro prima notte nuziale.

RIDICOLO

Lodar se stesso è cosa ridicola.
Il ridicolo uccide.
E più facile mettere in ridicolo una buona azione, che imitarla.
Pazzo è colui che strazia sé per dar sollazzo altrui.
Il ridicolo è una potenza per chi non ha carattere.
Un prete in armi, un asino incoronato ed una guida cieca son tre cose ridicole.

RIFLETTERE

Chi troppo riflette, si confonde.
Riflettere e parlare non sempre camminano insieme.
Chi riflette, non si pente.
La riflessione è la medicina dell'ira.
Lo sdegno è il tuo nemico e la riflessione la tua amica.
Le parole devono essere esaminate prima di essere pronunciate.
Chi ha giudizio pensa a lungo.
Dovunque sii, rifletti quando è bello il parlare e bello il tacere.
Di tutto quello che vuoi fare e dire, rifletti prima ciò che ne può seguire.
Chi troppo riflette, nulla fa.
Chi a tempo vuol mangiare, innanzi gli convien pensare.
Chi troppo pensa perde la memoria, e chi non pensa perde la vittoria.
Riflettere prima per non pentirsi poi.
Pensa molto, parla poco e scrivi meno.
Rifletti con lentezza ed eseguisci con prontezza.
Chi non pensa prima, sospira poi.
Dove si riflette troppo, non si spazza mai.
Mal pensa chi non contropensa.
Due cose vengono innanzi agli anni: ragione e riflessione.
Prima il consiglio della testa, poi il fatto delle mani.
Il tacere e pensare sempre ben suol apportare.
Il riflettere è quello che c'è di meglio nell'uomo.
Una parola s'ha a rivoltar nove volte in bocca, prima di mandarla fuori.

RIMORSO

Chi ingiustamente tiene, d'ogni cosa teme.
Chi fa male, odia il lume.
I cattivi hanno paura degli spiriti.
Chi fugge la luce, ha cattivo in cuore.
Un cattivo fatto ha testimoni e giudici nel petto.
Molti sfuggono alla pena, ma non ai rimorsi della coscienza.
Chi male fa, male aspetta.
Morto Abele, Caino arrossisce.
A chi è in fallo l'uno par due.
Al reo batte il cuore.
Senza essere inseguito fugge il reo.
Chi è in peccato, crede che tutti dicano male di lui.
Una foglia secca spaventa una rea coscienza.

RINGRAZIAMENTO

Il ringraziare non fa male alla bocca.
Quando il grano va a male, bisogna ringraziare Dio per la paglia.
Chi ringrazia per una spiga, riceve una manna.
Vecchi doni vogliono nuovi ringraziamenti.
Il molto ringraziare significa chieder dell'altro.
Se il ringraziare costasse denaro, molti se lo terrebbero in tasca.
Chi vuol essere pagato, non dev'essere ringraziato.
Chi ringrazia non vuol obblighi.
Il ringraziare non paga debito.
Quel che non puoi pagare col denaro, pagalo almeno col ringraziamento.

RIPETERE

Imparare, ritenere, ripetere, sono i tre cardini dello studio.
Chi spesso ripete, mai non si dimentica.
Impara, interroga, ripeti e diverrai sapiente.
La lezione s'ha da ripetere più volte.
Rivedi ciò che sai.
Un nome che si ripete tutti i giorni, non si dimentica cosi facilmente.

RIPOSO

Terminata l'opera, dolce è il riposo.
Chi vuol riposare, convien lavorare.
Il riposo è medicina.
Il lavoro continuo uccide l'uomo.
Noi abbiamo l'eternità per riposare.
Quando il corpo ha lavorato, merita riposo.
Chi vuol riposare, si faccia prima un buon letto.
Chi vuol riposo, lo cerchi a casa sua.
Chi vuol riposo, non turbi l'altrui.
Solo quando il lavoro è fatto, si riposa il diligente.
Quel che mangia e non riposa, non fa bene alcuna cosa.
Chi ben dorme, non sente le pulci.
Dopo sei giorni si riposò anche il Signore.
Il riposo addolcisce la vita.
Arco sempre teso si rompe.
Ciò che mai non ha riposo, non può durare a lungo.
Dio fa agli stanchi di una pietra un guanciale.
Anche il cavallo si riposa dopo compiuto il cammino.
Chi vuol riposo a questo mondo, deve ascoltare, vedere e tacere.
Un buon riposo val meglio di un buon pranzo.
Come l'insalata aguzza l'appetito, così il riposo rinvigorisce al lavoro.
Chi dorme, riposa.
Quando l'uomo è stracco, prende una presa di tabacco.
Il letto è buona cosa, chi non può dormir, riposa.
Il riposo e la salute del corpo s'acquistano col lavoro.
Non può sempre durare il troppo faticare.
Si fatica a salire sulla montagna, ma giunti alla vetta è dolce il riposo.

RISENTIMENTO

Chi troppo si risente, spesso si ripente.
Chi non si risente, non è figlio della buona gente.

RISO

Il buon riso fa buon sangue.
Dal continuo riso, raro hai buon avviso.
Ride bene chi ride l'ultimo.
Ogni volta che uno ride, leva un chiodo alla bara.
Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi.
Chi troppo ride ha natura di matto e chi non ride è razza di gatto.
Di quei tali che non ridono mai, stai lontano come dai guai.
Scherzo, riso e gioia, quand 'è troppo annoia.
A chi troppo ride gli duole il cuore.
Quando si ride senza essere contenti, è un riso che non passa i demi.
Tal che ti ride in bocca che dietro te l'accocca.
Meglio l'ultimo sorriso, che il primo riso.
Non star molto nella piazza, né ridere di chi passa.
Le belle labbra ridono volentieri.
Chi ride senza un perché, o è matto o ride di me.
Chi ride senza cagione, ha ancor bisogno d'educazione.
Non si ride mai tanto forte come quando si vuol nascondere il proprio dolore.
Il rider molto non si addice alle fanciulle.
Tal ride che allegro non è.
Fanciulli e pazzi ridono di tutto.
Spesso ride la bocca, e il cuor non ne sa nulla.
Nessuna cosa è più stolta delle schiocche risate.

RISO e PIANTO

Tale che oggi ride, piangerà domani.
Il riso del mondo spesso si cambia in pianto.
Piangere e ridere è facile alle donne.
Al piangere tien dietro il ridere.
Chi ride in gioventù, piange in vecchiaia.
Spesso chi ride la mattina, piange la sera.
Meglio ridere in una capanna di paglia, che piangere in un palazzo.
Non pianse mai uno, che non ridesse un altro.
Chi ride quando gli altri piangono, piangerà quando gli altri ridono.
Impara piangendo, e riderai guadagnando.
Chi mangia molto riso, beve lacrime.
Chi ride facilmente, piange anche facilmente.
Chi presto ride, presto piange.
Oggi in canto, domani in pianto.
Il troppo gran ridere fa piangere.
Al ridere di quest'anno vien dietro il piangere dell'anno che vien poi.
Spesso si ride di quel che torna poi in pianto.
Chi ride di sabato, piange di domenica.

RISPARMIO

Se vuoi aver denaro, risparmia.
Poco giova guadagnare a chi non sa risparmiare.
Chi risparmia il suo pranzo, avrà una miglior cena.
Chi risparmia, guadagna.
Chi risparmia non teme il bisogno.
Chi serba quel che ha, troverà quando non avrà.
E gran saviezza risparmiar per la vecchiezza.
Non c'è soldo migliore di quel che si risparmia.
Metti roba in un cantone e verrà la sua stagione.
Ciò che si risparmia, si acquista.
Risparmiare e piu difficile cheguadagnare.
Quando si e alla fine poco giova risparmiare.
Non è arte uadagnare è arte risparmiare.
Chi vuol risparmiare, deve cominciare dalla bocca.
Risparmia, e troverai a suo tempo.
Risparmia quando la borsa è piena, ché quando sara vuota sara tardí.
Anche un pazzo può far denaro, ma ci vuole un savio per conservarlo.
Fatto un certo che, la roba si fa da sé.
Quattrino risparmiato, due volte guadagnato.
Quel che risparmia la moglie tanto val come quel che guadagna il marito.
Conserva il denaro quando sei giovane, se vuoi averlo quando sei vecchio.
Il primo guadagnato è il primo risparmiato.
Risparmia come non avessi mai da morire, e godi come se dovessi morire ogni giorno.
Il primo scudo è il più difficile a fare.

RISPETTO

Chi non rispetta sé, non rispetta nemmeno gli altri.
Chi rispetto vuol, rispetto porti.
Il rispetto è il legame dell'amicizia.
Né a tavola, né a letto ci vuole rispetto.
Il miglior ornamento dei fanciulli è il rispetto dei genitori.
Chi rispetta, è rispettato.
Al maggiore devesi rispetto.
Ciascuno deve rispettare se stesso.
Chi non rispetta donne, preti, vecchi e fanciulli è un furfante.
Chi da tutti è rispettato, è degno di rispetto.
Fra amici il rispetto e la civiltà devono essere reciproci.
Chi barba non ha e barba tocca, si merita uno schiaffo nella bocca.

RISPONDERE

Rispondere è cortesia.
Una dolce risposta accheta l'ira.
Chi risponde prima di ascoltare, è pazzo.
Chi male intende, peggio risponde.
E una bella risposta quella che si attaglia ad ogni domanda.
Non rispondere se prima non sei interrogato.
Chi non risponde ad un motteggio insulso, di un malanno ne fa due.
Il tacere è rispondere a chi parla senza ragione.
Chi scrive a chi non risponde, o è matto o ha bisogno.

RIVOLUZIONE

La guerra civile è la rovina del paese e degli abitanti.
Dove il fuoco è nella testa, i pensieri san di bruciaticcio.
Quando Dio vuol punire un popolo, gli manda una rivoluzione.
Quando un trono cade, s'alza molta polvere.
Quando fa gran vento, il fango è portato in alto.

ROBA

Chi ha roba ha parenti.
La roba non è di chi se la fa, ma di chi se la gode.
La roba va alla roba.
Chi non ruba non si fa roba.
E facile darsi arie con la roba degli altri.
Chi ha pane e vino, sta meglio del suo vicino.
Ognuno è amico di chi ha buon fico.
Chi ha terra, ha guerra.
Gli uomini fanno la roba, non la roba gli uomini.
La molta roba fa l'uomo stolto.
La roba a buon mercato vuota la borsa.
La roba sprecata non serve a nessuno.
Roba di stola, va via che vola.

ROMA

In Roma vale più la cortigiana, che la donna romana.
Roma la città eterna.
Chi Roma non vede, nulla crede.
Roma, a chi nulla in cent'anni, a chi molto in tre dì.
Non importa andar a Roma per far penitenza.
Meglio essere a Roma senza padrone, che per la strada senza quattrini.
La corte romana, non vuol pecora senza lana.
Roma non fu fatta in un giorno.
Roma non fu maligna a nessuno.
Chi va a Roma e porta un buon borsotto, diventa abate o vescovo di botto.
Cambiati i tempi speriamo si torni all'antico.
Il selciato di Roma, i vecchi ammazza e i giovani doma.

RUBARE

Roba trovata e non consegnata è mezzo rubata.
Chi ha rubato il vitello può rubare la vacca.
A rubar poco si va in galera.
Una volta amici del cane è facile rubare.
Chi non ruba non arricchisce.
Chi prende ciò che non deve, prende e fila la corda che poi l'appende.
Roba rubata non fa profitto.
Chi ruba per gli altri, s'impicca da sé.
A rubare a un ladro non è peccato.
Rubare a milioni: baroni; rubare poco, in prigione.
Chi ruba a buon ladroni, ha cent'anni di perdoni.
Tanto è ladro chi ruba, che chi tiene il sacco.
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