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DIZIONARIO DEI PREVERBI
Dizionario o vocabolario dei preverbi un detto breve e spesso arguto, di origine popolare e molto diffuso, che contiene massime, norme, consigli fondati sull'esperienza.

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Dizionario o vocabolario: dei proverbi per consultare i vari proverbi presenti nel vocabolario o dizionario.
DIZIONARIO O VOCABOLARIO
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Proverbio

definizione
Proverbio Sentenza breve di uso comune, che esprime idee e credenze comunemente accettate. Per la maggior parte, i proverbi affondano le loro radici nel folclore e sono stati conservati dalla tradizione orale. Un esempio di questa saggezza popolare è "Chi dorme non piglia pesci". Spesso le stesse credenze comunemente accettate si ritrovano in proverbi di lingue e culture diverse. La Bibbia ha fornito un gran numero di proverbi, ad esempio "Occhio per occhio, dente per dente", che ha un equivalente africano in "Una pelle di capra compera una pelle di capra; una zucca, una zucca". Il proverbio "Un passero in mano ne vale due nella siepe", che proviene dal latino medievale, conta numerose varianti in italiano ("Meglio un uovo oggi che una gallina domani"), spagnolo, portoghese, rumeno, tedesco e islandese.
I proverbi hanno talvolta origini letterarie, come l'adattamento in senso cristiano della frase di Esopo "Aiutati che il ciel ti aiuta" o il detto, tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, "Cosa fatta capo ha". Altri possono aver preso spunto dalla vita quotidiana, come "Prima o poi tutto viene a taglio, anche le unghie per pelare l'aglio", o far riferimento a superstizioni, come "Di venere e di marte non si sposa e non si parte", o alle condizioni del tempo, come "Rosso di sera bel tempo si spera". Altri proverbi sono nati da abitudini cadute in disuso, come nell'espressione "Essere al verde", sorta dall'uso di sospendere le aste quando la candela sul tavolo del banditore si riduceva all'estremità dipinta di verde.
Particolare fortuna ebbe nel Rinascimento la raccolta di proverbi classici (Adagi) compilata da Erasmo da Rotterdam. In Italia, l'interesse per la cultura popolare e il mondo dei proverbi fu promosso nell'Ottocento da Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti.

DEBITI

Il debito mangia giorno e notte.
Chi è debitore, non riposa come vuole.
Un piccolo debito forma un debitore, uno grosso un nemico.
Per i debiti di cuore i soldi non bastano.
Finché si è debitori, si è nei dolori.
Sette anni di bel tempo non pagano un soldo di debito.
Un carro di fastidi non paga un soldo di debiti.
Chi non ha debiti è ricco.
I debiti e i peccati crescono sempre.
Il giorno in cui si paga un debito, si apre un credito.
Il debito ammazza l'uomo.
I debiti e i peccati sono sempre più di quelli che si crede.
A pagare e a morire c'è sempre tempo.
I calzoni degli altri fanno male al sedere.
La Quaresima è corta per chi deve pagare a Pasqua.
Uomo indebitato, ogni anno lapidato.
Quando c'è debito, la fodera mangia il diritto.
Il far cambiale riduce l'uomo all'ospedale.
Debiti e cancri, mali insanabili.
Chi deve dare, sa comandare.
Il debito porta in groppa la menzogna.
I debiti dei poveri fanno un gran fracasso.
L'arrabbiarsi non paga i debiti.
Il lavoro paga i debiti, mentre la disperazione li aumenta.
Il mentire è il secondo vizio, il primo è l'indebitarsi.
Debitore, mentitore.
E meglio pagare e poco avere, che molto avere e sempre dovere.
I creditori hanno miglior memoria dei debitori.
A chi paga ciò che deve, tutto ciò che gli resta è suo.
Chi fa debiti o piatisce, sulla paglia i di finisce.

DECISIONI

Chi troppo pensa, nulla fa.
Un sì intriga, un no distriga.
Chi scruta tutte le nuvole non parte mai.
Chi non sa qualche volta dir di no, cosa buona operar non può.
E meglio un andare, che cento andremo.
Prudenza nel decidere, ma energia nell'eseguire.
Cosa fatta capo ha.
Il se ed il ma son due minchioni da Adamo in qua.
A chi aspetta sfugge il tempo.
A pensar troppo non si fa mai nulla.
E meglio smarrir la strada con la buona fortuna, che star sempre al bivio.
Preso il partito, cessato l'affanno.
O prendere un partito o prenderne un altro.
Il peggior partito è quello di non averne alcuno.
Chi presto risolve, tardi si pente.
O tutto prato o tutto campo.
L'erba che non rende bisogna tagliarla.
In questo mondo bisogna essere o incudine o martello.
Gli affari trascinati alla lunga non vanno bene.
Fuori il dente, fuori il dolore.

DELITTO

Dei delitti dei padri spesso pagano il fio i figli.
Il delitto non si deve tollerare e molto meno approvare.
Chi delitto non ha, rossor non sente.
Quando si tollerano i delitti vecchi, facilmente se ne commettono dei nuovi.
Chi si vanta del delitto, pecca doppiamente.
Dove il delitto batte il tamburo e la superbia porta la bandiera, la sventura non è lontana.
Il delitto non può star molto coperto.
Gran peccato non può star celato.
Non vi sono più grandi sventure di quelle che uno si attira con il delitto.
Chi non castiga i delitti, ne causa dei nuovi.
L'infingardaggine fa nascere i bisogni, e quei bisogni i delitti.

DEMOCRAZIA

Giusta in astratto è la democrazia, ma in pratica dal giusto assai devia.
Non è più il tempo che in bocca ai poltroni fioccavano a diluvio i maccheroni .
Scandalosa dottrina è l'affermare, che chi finger non sa non sa regnare.
Il diritto vuole che il meno sia sottoposto al più.
I pochi fanno buona prova, ma i più vincono.

DENARO

Il denaro fa l'uomo intero.
Denari, senno e fede, se ce n'è manco l'uomo crede.
I denari non bastano, bisogna saperli spendere.
Denari e santità, metà della metà.
Denari, boschi e prati, entrate per preti e frati.
Denaro sepolto non fa guadagno.
I denari di gioco van come il fuoco.
Denari e fanciulli bisogna ben custodirli.
Il denaro è un compendio del potere umano.
Pochi denari e molto onore.
Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone.
I denari han sempre ragione.
Guardalo bene, guardalo tutto, l'uomo senza denaro com'è brutto.
Il denaro in tasca del giovane è un coltello in mano al fanciullo.
Il denaro è un gigante che trasporta le montagne.
Il denaro è di cattiva natura, perché accieca ogni creatura.
Denari e amicizia spezzano il collo alla giustizia.
Non il denaro, ma l'uso del denaro è lodevole.
Con i denari si fanno i soldi e con i soldi le lire; coi pochi si fa il molto.
Il denaro è come il letame, il quale a nulla serve se non lo spandi.
I denari son fatti per spenderli.
Chi non ha denari non vada al mercato.

DESIDERI

E più facile reprimere il primo desiderio, che soddisfare quelli che seguono.
Se si desidera occorre desiderare molto.
Chi non ha gran voglie, è ricco.
Stenterà sempre chi non si contenta.
Con la voglia cresce la doglia.
Chi più desidera, più s'affanna.
Il desiderio fa sembrare bello ciò che è brutto.
Vedere e non toccare è un bello spasimare.
Chi troppo desidera, niente ottiene.
Se bastassero i desideri, i poveri andrebbero in carrozza.
I nostri desideri sono presentimenti della nostra capacità.
Cosa proibita accende desiderio.
Il sacco dei desideri è legato con un capello.
Ottenere uno conduce a desiderare due.
Povero è colui che desidera tutto.
Se ami la libertà, restringi i tuoi desideri.
Più da noi è desiderato ciò che più ci vien negato.
Il desiderio sfrenato non giunge mai a dove aspira.
Giammai col desiderare il sacco puoi colmare.
Molti, poi che l'hanno avuto, piangon quel che han voluto.
Sempre le reti il pescator distende, ma il pesce che vorrebbe sempre non prende.

DESTINO

Uno si fa il proprio destino, l'altro lo trova bell'è fatto.
Dio tiene le redini del destino e la chiave della felicità.
Chi crede al destino, nega Dio.
La fortuna, il fato, il destino non valgono un quattrino.
Chi è destinato alla forca non annega.
Ciò che vien per acqua, per acqua tornerà.
Finché uno ha i denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca.
A duro destino, duro cuore.
La fine del marinaio è annegare.
Chi ha da aver bene, dormendo gli viene.
Chi ha da rompersi il collo, trova la strada al buio.
A chi di peste ha da morir non giova mutar paese e cercar aria nuova.
Se si sfascia la casa a te vicina, anche la tua è in pericol di rovina.
Così ognor fu e sarà: chi è morto è morto e chi vive si rallegra e dà conforto.
Fato e destino ha l'uomo ognor sul labbro, pur dei suoi mali egli è a se stesso il fabbro.
La prima palla un uomo a terra ha steso, fra mille palle un altro resta illeso.
Accadono in un punto cose strane, che parevano impossibili o lontane.
Piccola palla spinta da un fucile, uccider può l'eroe ed anche il vile.
Una disgrazia sola mai non viene, un'altra per lo meno dietro tiene.

DIAVOLO

Il diavolo dove non può ficcar la testa, ficca la coda.
Quando il diavolo vuole entrare, si caccia per la testa e per i piedi.
Il diavolo vuol cacciare le corna dappertutto.
Il diavolo insegna a rubare, ma non a conservare.
Il diavolo lo fa fare e poi lo fa scoprire.
Il diavolo insegna a far le pentole, ma non i coperchi.
Chi lavora di festa, lavora per il diavolo.
Il diavolo quando non può portare, trascina.
Se il diavolo trova un vizioso, gli dà subito lavoro.
Il diavolo per diavolo che sia, non può nascondere le corna.
Un diavolo tenta l'altro.
Entrarci come il diavolo nella preghiera.
Far vedere il diavolo nell'ampolla.
La farina del diavolo va in crusca.
Quando Dio ci dà la farina, il diavolo ci toglie il sacco.
Chi ha paura del diavolo, non fa roba.
Per essere ricco bisogna avere un parente a casa del diavolo.
Con la fatica delle feste, il diavolo ci si veste.
Le armi le carica il diavolo.
Quando il diavolo prega, tien d'occhio la preda.
Quando si nomina il diavolo se ne vede spuntar la coda.
Il diavolo è facile da chiamare, difficile è mandarlo via.
Un diavolo scaccia l'altro.
Il diavolo è cattivo perché è vecchio.
Dio non fa mai chiesa che il diavolo non ci pianti la sua cappella.
Ognuno ha il suo diavolo all'uscio.
Il diavolo non è poi tanto brutto, quanto lo si dipinge.
Del diavolo lagnarsi odo talora chi è, diavolo a se stesso e ad altri ancora.
E l'uomo all'uomo un diavol tentatore, è l'uomo all'uomo un nume salvatore.

DICEMBRE

Neve di Dicembre dura fin che dura la brina.
Se nevica a Dicembre per tre mesi nevicherà.
Se la neve cade prima di Natale, mette su i denti.
Se a Natale stai al Sole, a Pasqua stai al caminetto.
Natale verde, Pasqua bianca.
Dicembre piglia e non rende.
Dicembre davanti ti agghiaccia e dietro ti offende.
Dicembre gelato, non va disprezzato.

DIFETTI

Senza difetti non c'è che Dio.
Non avrete mai un amico se lo volete senza difetti.
Chi ha il difetto ha il sospetto.
Nessuna persona è senza difetti, e nessun peccato è senza rimorso.
Chi di schiena e chi di petto, tutti abbiam qualche difetto.
Ognuno si crede senza difetti, perché non ha quelli degli altri.
La cornacchia disse al corvo: "via di qua negro".
Non c'è carne senz'osso, né uomo senza difetto.
Anche il sole ha le sue macchie.
Chi ha un difetto e chi ne ha un altro.
Chi ha difetto e non tace, ode sovente quel che gli dispiace.
I difetti sono come gli odori: li sente più chi è attorno che chi li porta.
Chi è esente da un difetto, non si paragoni con la persona che lo ha.
Chi lascia il vicin per un mancamento, va più in là e ne trova cento.
Chi non conosce i propri difetti, non ha ancora nulla imparato.
Con i nostri occhi non si vedono che i difetti degli altri.
Ogni diritto ha il suo rovescio.
Ogni legno ha il suo tarlo.
Il bue dice cornuto all'asino.
Con gli occhi altrui bisogna vedere i propri difetti.
Chi ha il gozzo e chi la gobba.
Ogni uomo ha il suo difetto.
La padella dice al paiuolo: "fatti in là che mi tingi".
La fornace dice al forno: "casa arsa".
Nessuno è più che uomo.
Difetto e sospetto, comprarono la casa insieme.
E la franchezza un debole compenso, al difetto di scienza e di buon senso.

DIFFICOLTA

La difficoltà accresce il desiderio.
Le difficoltà cedono alla diligenza.
Tre cose sono difficili: custodire un segreto, sopportare l'ingiustizia e far buon uso del tempo.
La virtù sta nel difficile.
E difficile zoppicare bene davanti allo sciancato.
Tutte le cose sono difficili prima di diventar facili.
Non s'incorona se non chi combatte.
Sempre è difficile ogni principio.
Tre cose sono difficili da fare: cuocere un uovo, fare il letto a un cane, insegnare a un fiorentino.
Le cose ottenute difficilmente, si conservano più lungamente.

DIFFIDENZA

Di pochi fidati, di tutti guardati.
Di chi non si fida, non ti fidare.
Chi si fida, rimane ingannato.
Non ti fidare, se puoi farne a meno.
A chi non crede, non prestar fede.
Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io.
Gabbato è sempre quel che più si fida.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Con ognuno fa patto, con l'amico fanne quattro.
Quel che l'occhio non vede, il cuor non crede.
Da chi mi fido mi guardi Iddio, da chi non mi fido mi guarderò io.
Non ti fidare dell'acqua che va piano.
Amici cari, patti chiari e borsa del pari.
Fidati e Nontifidare eran fratelli.
Chi si dà in mano al ladro, bisogna che se ne fidi a suo dispetto.
Di quel che si vede poco si crede, di quel che si sente non credere niente.
La fede degli uomini, il sogno e il vento son cose fallaci.
In terra di ladri, la valigia dinanzi.
Fidati era un buon uomo, Nontifidare era meglio.
Matta è quella pecora che si confessa al lupo.
Gli uomini non si conoscono alla prima.
Conti spessi e amicizia lunga.
Patti chiari e amicizia lunga.
Dove comincia la diffidenza, là cessa l'amicizia.
Non è la fede che salva, ma la diffidenza.
Di chi mal fai, non ti fidare mai.
A gatto che lecca spiedo, non gli fidar arrosto.
A can che lecca cenere, non gli fidar farina.
Credi a pochi, a te poi manco.
Chi la pudica moglie infida crede, l'invoglia a romper la giurata fede.
Fuggi donna che voce abbia maschile, fuggi uomo che abbia voce femminile.

DIO

Dio sa quel che fa.
Dio non paga il sabato.
Dio ragguaglia tutto.
Dio vuole il cuore e lo vuole tutto intero.
Dio non ferisce mai con due mani.
Dio manda il freddo a seconda del mantello.
Dio solo non può fallire.
Dio è un sospiro infallibile in fondo all'anima.
Dio non mangia, né beve, ma giudica ciò che vede.
Dio accetta il cuore.
Dio promette il perdono a chi si pente, ma non promette il domani a chi l'offende.
A chi sta con Dio, Dio sta con lui.
Dove sta Dio, sta ogni cosa.
Vera felicità senza Dio non si dà.
Il mulino di Dio macina piano ma sottile.
A chi crede, Dio provvede.
Tutti siam di creta e Dio è il vasellaio.
Il cuore di Dio sente battere tutto il creato.
Chi scaglia una pietra contro Dio, gli ricade sulla testa.
Quel che Dio fa è ben fatto.
Chi non crede a Dio, non crede al diavolo.
D'ora in ora, Dio ci migliora.
Dove Dio pone la mano, ogni pensiero è vano.
Non muove foglia che Dio non voglia.
E nulla ogni fortuna, ogni desio, se non comincia e non finisce in Dio.
Il mondo non tien conto con nessuno, ma Dio tien conto con tutti.
Il Signore lascia fare, ma non strafare.
Quello lassù dà a ciascuno la sua parte.
Il Signore castiga tardi, ma castiga largamente.
Dio perdona a chi offende, non a chi toglie e non rende.
Chi confida in Dio vedrà giorni migliori.
Chi in Dio fida, ben si fida.
Se anche cadesse il cielo, non ne mancherebbe mai un altro per chi spera in Dio.
Quelli che sperano in Dio non ebbero mai a pentirsene.
Chi teme il Signore non prova terrore, di nulla ha paura, chè in lui s'assicura.

DIRITTO

Dio è il principio di ogni diritto.
Il diritto naturale chiamasi diritto di Dio.
Anche il diritto ha bisogno d'aiuto.
Fa' valere il tuo diritto, ma direttamente.
Il diritto inclina più ad assolvere che a condannare.
Diritto scritto non può contraddire a diritto naturale.
Il diritto protegge l'innocenza.
La propria roba si può prendere dove si trova.
E diritto vero quello che non combatte contro la verità.
Chi non fa uso del proprio diritto, lo perde.
Applicare il diritto è un'arte maggiore che apprenderlo.
Ogni diritto è anche un dovere.
Ad ogni diritto corrisponde un dovere.
Uguali diritti, uguali doveri.

DISCORDIA

La discordia della gente cattiva è la sicurezza della buona.
Rassicuratevi quando i vostri nemici sono in discordia.
Nemico diviso, mezzo vinto Quando il gregge si sbanda, il lupo acciuffa sempre qualche pecora.
Due gatti e un topo, due mogli in una casa, due cani e un osso non vanno mai d'accordo.
Le discordie in famiglia non possono stare lungamente segrete.
Cruccio di fratelli fa più che due flagelli.
Il fiume che si divide in molti rami si secca.
Fiume che si divide diventa ruscello.

DISCORSO

I cattivi discorsi guastano i buoni costumi.
A cattivo parlatore, discreto ascoltatore.
Discorso breve, buon discorso.
A buon intenditor poche parole.
Chi vuol ben parlare, ci deve ben pensare.
Più breve è il discorso, più piace.
Il bel parlare non scortica la lingua.
Con i signori i discorsi brevi sono i migliori.
La gente savia dà breve risposta.
Al savio poche parole bastano.
Chi si lascia cullar dai discorsi, si lascia ingannare facilmente.
Chi col discorso può tirar la gente, può molto.
Dal discorso si conosce di qual tempra sia il cuore dell'uomo.
La parsimonia dei discorsi val sovente più della eloquenza.
Chi parla troppo adagio, a chi l'ascolta dà disagio.
Chi nei discorsi suoi non vuol sbagliare, pensi tre volte prima di parlare.
Breve e succoso è il miglior discorso.
Il gallo prima di cantare, batte le ali tre volte.
Dei discorsi e delle pietanze, i migliori sono i più semplici.
E più facile filosofare che laconizzare.

DISCREZIONE

La discrezione sta bene anche a casa del diavolo.
La discrezione è madre della virtù.
Nella bocca del discreto ciò che è pubblico diventa segreto.
Chi vuol essere discreto, conservi il suo segreto.
Non bisogna fare il passo più lungo della gamba.
Nelle cose bisogna contentarsi dell'onesto.
In tutto ci vuol misura.

DISCUSSIONE

Non decidere, ma persuadi con buone ragioni.
Non si hanno buone ragioni per gli sciocchi.
Il dire fa dire, e una parola tira l'altra.
Quel che tu vuoi dire infine dillo da principio.

DISGRAZIA

Le disgrazie non si comprano al mercato.
Le disgrazie sono come le ciliege: una tira l'altra.
Le disgrazie non vanno mai sole.
Chi è disgraziato non vada al mercato.
Disgrazie e spie son sempre pronte.
Le disgrazie sono come le tavole degli osti: cioè sempre pronte.
Non bisogna svegliare le disgrazie quando dormono.
Con le disgrazie non si scherza.
Da Dio vengono le disgrazie.
La maggior disgrazia è lasciarsi vincere dalle disgrazie.
Chi è nato disgraziato anche le pecore lo mordono.
A chi è disgraziato gli tempesta nel forno.
Quando uno ha disgrazia, gli va sul collo l'acqua bollita.
I guai vengono senza chiamarli.
Guai e maccheroni si mangiano caldi.
A chi non muore in culla ne tocca sempre qualcuna.
Chi è sfortunato non vada alla guerra.

DISONORE

Tal macchia in fronte al reo porta un misfatto, che non si può mai cancellare affatto.
Colui che gioca una carta cattiva, per più avere, d'ogni aver si priva.

DISORDINE

Dal disordine vien la legge.
Gioventù disordinata, fa vecchiaia tribolata.
Il disordine causa tre danni: la noia, l'impazienza, e la perdita di tempo.
Dove non c'è ordine, c'è disordine.
Un disordine ne fa cento.
Da un disordine nasce un ordine.
L'ordine è pane, il disordine è fame.

DISPERAZIONE

Il lavoro paga i debiti, mentre la disperazione li aumenta.
Le cose che appaiono disperate, spesso si accomodano.

DISPREZZO

Fra tutti i debiti, il disprezzo è il più facile da pagare.
Chi disprezza le piccole cose, non è degno delle grandi.
Chi disprezza vuol comprare.
Non disprezzar la gente bassa, che anche ai sorci piccoli crescono i peli.
Onora te stesso, e sarai onorato, disprezzati e sarai disprezzato.
Chi dona il dono, il donator disprezza.
Quando una cosa diventa comune, è disprezzata.
Disprezza il tuo nemico, e sarai presto vinto.
Disprezzare quel che serve è gran follia.
Quando la gatta non può arrivare al lardo dice che è rancido.
Non disprezzare il tuo nemico per quanto ti sembri debole.
Quelli che dicono mal della carne, ne tagliano le fette più grosse.

DISPUTA

Più si disputa, meno si va d'accordo.
I disputanti più della verità, cercano spesso di far trionfare il loro puntiglio.
La disputa è spesso un azzuffarsi di cani e gatti.
Con il troppo disputare si perde la verità.
Il disputare non spegne il fuoco di falsa dottrina, ma lo riaccende.
Un buon disputante non deve mai lasciarsi trasportare dall'ira.
All'eco aspetta l'ultima parola.
Chi ha meno ragione, grida più forte.
Adoperate ragioni forti, ma parole dolci.

DISTRAZIONE

Chi non guarda, non vede.
Chi è distratto, è matto.
Chi non vi bada, non se n'avvede.
La distrazione fa sembrare minchione.

DISUBBIDIENZA

Chi non ubbidisce al medico, ubbidirà al becchino.
Chi fa di sua testa, paga di sua borsa.
Chi non teme il sermone, non teme il bastone.
Quel che non si lascia piegare in gioventù, si spezza nella vecchiaia.
Chi non ubbidisce alla buona madre, ubbidirà alla cattiva matrigna.
L'ammalato disubbidiente fa il medico crudele.
Chi non si lascia governare dal timone, sarà governato dagli scogli.
Cane vecchio non si avvezza a portar collare.
Il tignoso non ama il pettine.
Chi non ascolta il padre in giovinezza, udirà il boia in vecchiezza.
Cavallo scappato da sé si castiga.

DISUGUAGLIANZA

Non si sentono le campane piccole quando suonano le grandi.
Le dita della mano non sono tutte uguali, ma servono tutte.
Dio non dà a tutti ugualmente, a chi dà la povertà e a chi la ricchezza.
Son sempre i cenci quelli che vanno all'aria.
Chi tanto e chi niente.
La nave non va senza il battello.
I poveri s'ammazzano e i signori s'abbracciano.
Dove sta il maggiore, cessa il minore.
Il piccolo fa il grande, e il grande fa il piccolo.
Il più conosce il meno, il mercante conosce la tela.
I superiori hanno sempre ragione, e poi specialmente quando hanno torto.
Il più comprende il meno.
Quando il chiodo fa amicizia col martello, guai alla sua testa.
Al più potente ceda il prudente.
Il piccolo fa quel che puole, il grande quel che vuole.
A cozzar coi più forti sempre ci si rimette.

DIVERSITA

Qualche intervallo il pazzo ha di saviezza, qualche intervallo il savio ha di stoltezza.
Non sempre va d'accordo la campana dell'orologio con la meridiana.
Non fa la stessa viva sensazione il solletico a tutte le persone.

DIVERTIMENTO

Chi troppo si diverte, si annoia.
Ogni bel gioco dura poco, e se più dura, diventa seccatura.
Quello che non rallegra il fanciullo, è un cattivo gioco.
Il lavoro fa piacevole il divertimento.
Parlando o giocando, ai gridi dà brando.

DOCILITA

Più nobile è il cuore, più docile è il collo.
L'acciaio si rompe, il ferro si piega.
I docili non hanno bisogno della verga.
L'albero quanto più è gentile, più si inclina.
Cavallo che ubbidisce alla voce, non vuol sprone.
E meglio piegarsi, che scavezzarsi.
Il docile riceve i precetti di tutto cuore.

DOLCEZZA

Dolcezza e bellezza molto possono al mondo.
Il tenero rompe il duro.
Una goccia di miele concia un mar di fiele.
Non cercar con la forza ciò che puoi ottenere con le buone.
La dolcezza acqueta l'ira.
Si guadagna più con la dolcezza che con la violenza.
La dolcezza è la forza del savio, l'ira la forza dello stolto.
La dolcezza è l'ornamento dei signori.
Con le buone maniere tutto si ottiene.
Le buone parole acconciano i mali fatti.
Le buone parole non rompono i denti.
A tutti piacciono le buone maniere.
Il miele si fa leccare perché è dolce.
Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto.
Mai lo zucchero guastò vivanda.
Zucchero e acqua rosa non guastò mai alcuna cosa.
Una risposta mansueta fiacca lo sdegno, una dura lo attizza.
Viole e cembali fanno grata melodia, ma più lo fa una lingua soave.

DOLORE

Il dolore unisce gli uomini.
Il dolore non invecchia, o cessa o uccide, I grandi dolori sono muti.
Di dolore non si muore, ma d'allegrezza sì.
Il dolore che scivola sul cuore per uscir dagli occhi, non è mai profondo.
Rende il dolor legger chi tal lo stima.
In guerra, nella caccia e negli amori, per un piacer mille dolori.
Il dolore ha pochi cortigiani.
Il piacere non ha famiglia, il dolore ha moglie e figli.
Il dolore è sempre asciutto.
Tre cose addolciscono il dolore; speranza, lacrime e sonno.
Dolor sopra dolore, spezza il cuore.
Non dire a nessuno il tuo dolore, così non si allargherà.
Il dolore fa dir quel che non è.
I dolori fanno invecchiare.
Chi si rallegra del mio duolo, quando il mio è vecchio il suo è nuovo.
Grave è la tristezza, che segue l'allegrezza.
Bocca con dolore non dice bene.

DOMANDARE

Domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Chi domanda ciò che non dovrebbe, ode quel che non vorrebbe.
Prima di domandare, pensa alla risposta.
Chi cerca trova e chi domanda intende.
Chi domanda non erra.
Il domandare è senno, il rispondere è obbligo.
Cortesia schietta, domanda non aspetta.
Assai domanda chi ben serve e tace.
Chi troppo domanda, ha testa di matto.
Nessuno deve vergognarsi di domandare quel che non sa.
Non domandare all'oste se ha buon vino.
Domandando si va a Roma.
Non ogni lettera va alla posta, non ogni domanda vuole risposta.
Quando non sai, frequenta il domandare.
Non bisogna aver vergogna, a domandar quel che bisogna.
Chi vuole assai, non domandi poco.
Non c'è intoppo per avere, più che il chiedere e temere.
A chi batte forte, si apron le porte.
Il dare è onore, il chiedere è dolore.
Bocca che tace mal si può aiutare.
Chi vuol impetrare, la vergogna ha da levare.

DOMINIO DI SE STESSI

Chi da retta al cervello degli altri, butta via il suo.
Vincere il proprio cuore è più che vincere il proprio nemico.
Non è un buon re, chi non regge sé.
Posseder se stesso è la miglior ricchezza.
Tutto vince chi ha vinto le proprie passioni.
Chi doma la sua collera, ha vinto un gran nemico.
Chi non si misura, vien misurato.
Tempra la lingua quando sei turbato, affinché non ti ponga in malo stato.
Regolare i propri affetti è un liberarsi da mille affanni.
Chi ha se stesso, ha tutto.
Chi vuol regnare, convien se stesso dominare.
Se vuoi essere forte, vinci te stesso.
Chi mal si governa, spesso si duole.
Chi misura se stesso, misura tutto il mondo.
Il più grand'uomo del mondo è quello che può dominare la propria volontà.
Vuoi tu essere un re? Reggi te stesso.
Chi sa governare se stesso, non ha bisogno di tutore.

DONARE

Più stretto è il cuore, più piccolo è il dono.
I doni vogliono essere dati con belle maniere.
Non si guarda il dono, ma il donatore e il suo buon cuore.
I piccoli doni tengono viva l'amicizia.
Chi prende in dono, impegna il più buono.
Chi ben dona caro vende, se villan non è chi prende.
I doni d'un perfido, sono perfidi doni.
Il dono deve chiudere la bocca a chi lo fa, ed aprirla a chi lo riceve.
Da chi ti dona, guardati.
Il dono del cattivo è simile al suo padrone.
Dono molto aspettato è venduto e non donato.
Chi tutto dona, tutto abbandona.
Non sa donare chi tarda a dare.
Se si vuol che l'amicizia si mantenga, bisogna che una borsa vada e l'altra venga.
Donare è onore, pregare è dolore.
Il signor Donato è sempre il bene arrivato.
A caval donato non si guarda in bocca.
E buono donare la cosa che non si può vendere.
Donasi l'ufficio e la promozione, ma non la prudenza e la discrezione.
Quel che si vuol dare a Dio non si deve offrire prima al diavolo.
Fiori e frutti accettar si può da tutti.
Donar si chiama pescar.
Costa meno del dono, quel che si compra.

DONNA

Il vino è forte ma il sonno lo vince, ma più forte d'ogni cosa è la donna.
La donna deve avere tre m: matrona in strada, modesta in chiesa, massaia in casa.
Con la pietra si prova l'oro, con l'oro la donna e con la donna l'uomo.
La donna e l'orto vogliono un sol padrone.
Donne, danno, fanno gli uomini e li disfanno.
Dal mare sale, e dalla donna male.
La donna ha più capricci che ricci.
Donna adorna, tardi esce e tardi torna.
Le donne buone non hanno né occhi, né orecchi.
Donne e sardine, son buone piccoline.
Donna e fuoco, toccali poco.
Donna pregata nega, trascurata prega.
Ara nel mare e nella rena semina, chi crede alle parole della femmina.
Donna e luna, oggi serena, domani bruna.
Donna che dona, di rado è buona.
La donna oziosa non può essere virtuosa.
Donna si lagna, donna si duole, donna s'ammala quando lo vuole.
Ogni bella scarpa diventa ciabatta, ogni bella donna diventa nonna.
Amor, dispetto, rabbia e gelosia, sul cuore della donna han signoria.
Tre donne fanno un mercato e quattro fanno una fiera.
Se le donne fossero d'oro non varrebbero una lira.
E' più facile trovar dolce l'assenzio, che in mezzo a poche donne il silenzio.
Nel bere e nel camminare si conoscono le donne.
Se è grande è oziosa, se è piccola è viziosa, se è bella, è vanitosa, se è brutta, è fastidiosa.
Le donne son sante in chiesa, angeli in strada, diavole in casa, civette alla finestra e gazze alla porta.
Chi di una donna brutta s'innamora, lieto con essa invecchia e l'ama ancora.
La donna più sciocca vale due uomini.
Donna prudente, gioia eccellente.
Chi dice donna dice guai, chi dice uomo peggio che mai.
La donna bisogna praticarla un giorno, un mese e un'estate per sapere che odore sa.
Donna savia e bella è preziosa anche in gonnella.
La donna buona vale una corona.
Non vi è donna senza amore.
La donna per piccola che sia, vince il diavolo in furberia.
Donna nobil per natura è un tesor che sempre dura.
Donna e vino ubriaca il grande e il piccolino.
Mentre le belle si guardano, le brutte si sposano.
Prendi la bruna per amante e la bionda per moglie.
Donna giovane e uomo anziano possono riempire la casa di figli.
Una fa, due stentano, ma a tre ci vuol la serva.
Al buio, le donne sono tutte uguali.
Le ragazze sono d'oro, le sposate d'argento, le vedove di rame e le vecchie di latta.
Bella donna cattiva testa.
Le donne hanno quattro malattie all'anno, e tre mesi dura ogni malanno.
Tutti i peccati mortali sono femmine.
Quando sono fidanzate hanno sette mani e una lingua, quando sono sposate hanno sette lingue e una mano.
Donna bianca, poco gli manca.
Né donna né tela al lume di candela.
Le donne hanno sette anime... e mezza.
Due noci in un sacco e due donne in casa fanno un bel fracasso.
Contro due donne neanche il diavolo può metterci il becco.
Femmine e galline, se giran troppo si perdono.
La donna a 15 anni scherza, a 20 brilla, a 25 ama, a 30 brama, a 35 sente, a 40 vuole e a 50 paga.
Tira più un capello di donna che cento paia di buoi.
Son padrone del mondo oggi le donne e cedon toghe e spade a cuffie e gonne.
Donna che sa il latino è rara cosa, ma guardati dal prenderla in sposa.
Donna io conosco, ch'è una santa a messa e che in casa è un'orribil diavolessa.
Con le scarpe sì basse che oggi usate, donne v'impicciolite e degradate.
Donna che piange, ovver che dolce canti, son due diversi, ambo possenti incanti.
Donna che canti dolcemente in scena, pei giovani inesperti è una sirena.
Una Fenice fra le donne è quella, che altra donna confessa essere bella.
Per una scopa formano un mercato tre donne e assordan tutto il vicinato.
La donna troppo in vista, è di facile conquista.
Per amore anche una donna onesta, può perdere la testa.

DOPPIEZZA

Chi parla doppio è infame.
Chi davanti ti lecca, di dietro ti graffia.
Non ti fidare da chi fa due facce.
A lingua doppia non s'ha da credere.
Chi davanti mi dipinge, di dietro mi tinge.
Chi non si mostra com'è, va con inganno.
Volto di miele, e cuore di fiele.
La bocca prega e la mano ammazza.
Chi tiene il piede in due staffe, spesso se lo trova fuori.
Bacio di bocca spesso il cuor tocca.
Molti sputano fuoco e fuori son di ghiaccio.
Tal che gli duole il capo, si medica il calcagno.
Il coccodrillo mangia l'uomo e poi lo piange.
Un uomo falso è odiato anche da quelli che egli benefica.
Tale ti bacia in bocca che dietro te l'accocca.
Parole da angelo, ed unghie da diavolo.
E meglio coricarsi fra i cardi e le spine, che aver a che fare con le lingue false.
Il corvo piange la pecora e poi la mangia.
Tali sputano su ciò che mangerebbero.
Ben dire e mal fare non è che se stesso con la sua voce condannare.

DORMIRE

Chi dorme, non piglia pesci.
Chi più dorme, meno vive.
Chi dorme non pecca.
Quel che dorme fino a giorno, avrà spesso danno e scorno.
Non si dorme per dormire, si dorme per poter agire.
Il troppo dormire fa impoverire.
Andar presto a dormire e alzarsi presto chiude la porta a molte malattie.
Il giovane dormendo guarisce, il vecchio si finisce.
Un buon dormire tanto fa come un buon mangiare.
Chi dorme quando può, non dorme quando vuole.
Il letto è una buona cosa.
Chi non può dormire trova il letto mal fatto.
Chi non può dormir riposa.
Il troppo dormire porta mal vestire.
Chi dorme fin tardi in mattinata, va mendicando tutta la giornata.
Chi più dorme, più dormirebbe.
Dormire in aprile è un dolce dormire.
Chi ben dorme non sente le pulci.
Vegliare alla luna e dormire al sole non fa né prò né onore.
Chi ama dormire in Agosto lo fa a proprio costo.
Chi dorme nel lato manco, ha il cuore franco; chi dorme nel lato dritto, ha il cuore afflitto.

DOTE

Dove entra la dote esce la libertà.
Chi ha le fossette nelle gote, si marita senza dote.
Gran dote, gran baldanza.
Le belle senza dote trovano più amanti che mariti.
Dote di donna non arricchì mai casa.

DOVERE

Fa il dovere, e non temere.
Chi fa quel che vuole, non fa quel che deve.
Se ciascuno facesse quello che deve, tutto andrebbe bene.
Chi fa il suo dovere, fa abbastanza.
Chi non fa quel che deve, quel che aspetta non riceve.
Chi fa quel che sa, di più non gli è richiesto.
Se tu ami la saviezza, provalo con l'adempiere i tuoi doveri.
Se facessimo quel che dobbiamo, Dio farebbe quel che vogliamo.
La conoscenza dei nostri doveri è più utile della filosofia.
Tutti dell'uomo vantano i diritti, su i doveri dell'uomo tutti stan zitti.
Ciò che impossibile è, pazzi è tentarlo, ma ciò che far si può ciascuno deve farlo.
Adempio al dovere mio quand'ho promesso, ma non rispondo fuor che di me stesso.
Piccola o grande ognun fa la sua parte sul teatro del mondo e poi se ne parte.
Se il virtuoso è povero, il lodarlo non basta, il dover primo è d'aiutarlo.

DUBBIO

Il dubbio rode.
Chi troppo dubita, dispera.
Un cuor che dubita è un cuor che teme.
Il dubbio è il padre del sapere.
Delle cose incerte, non si fa legge.
Chi non dubita di nulla, non sa mai nulla.
Chi non sa non dubita, e chi non dubita non intende.
Chi dubita sta al bivio.
Chi dubita deve osare.
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