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DIZIONARIO O VOCABOLARIO
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Proverbio
definizione
Proverbio Sentenza breve di uso comune, che esprime idee e credenze comunemente accettate. Per la maggior parte, i proverbi affondano le loro radici nel folclore e sono stati conservati dalla tradizione orale. Un esempio di questa saggezza popolare è "Chi dorme non piglia pesci". Spesso le stesse credenze comunemente accettate si ritrovano in proverbi di lingue e culture diverse. La Bibbia ha fornito un gran numero di proverbi, ad esempio "Occhio per occhio, dente per dente", che ha un equivalente africano in "Una pelle di capra compera una pelle di capra; una zucca, una zucca". Il proverbio "Un passero in mano ne vale due nella siepe", che proviene dal latino medievale, conta numerose varianti in italiano ("Meglio un uovo oggi che una gallina domani"), spagnolo, portoghese, rumeno, tedesco e islandese.
I proverbi hanno talvolta origini letterarie, come l'adattamento in senso cristiano della frase di Esopo "Aiutati che il ciel ti aiuta" o il detto, tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, "Cosa fatta capo ha". Altri possono aver preso spunto dalla vita quotidiana, come "Prima o poi tutto viene a taglio, anche le unghie per pelare l'aglio", o far riferimento a superstizioni, come "Di venere e di marte non si sposa e non si parte", o alle condizioni del tempo, come "Rosso di sera bel tempo si spera". Altri proverbi sono nati da abitudini cadute in disuso, come nell'espressione "Essere al verde", sorta dall'uso di sospendere le aste quando la candela sul tavolo del banditore si riduceva all'estremità dipinta di verde.
Particolare fortuna ebbe nel Rinascimento la raccolta di proverbi classici (Adagi) compilata da Erasmo da Rotterdam. In Italia, l'interesse per la cultura popolare e il mondo dei proverbi fu promosso nell'Ottocento da Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti.
FAMA
La fama nell'arte val più dell'oro.
Chi ha buona fama, ha ciò che brama.
Quando arriva la gloria, svanisce la memoria.
Chi semina virtù, fama raccoglie.
Chi mal cerca fama, se stesso diffama.
Chi teme la morte, non stima la fama.
La fama e il suono fanno le cose più grosse di quanto siano.
La bocca della fama non si può chiudere, e presto o tardi divulga il vero.
Chi ha cattiva fama, è mezzo impiccato.
Chi sa aspettare ha tutto ciò che vuole.
Chi è diffamato è mezzo impiccato.
La buona fama vale oro.
Fama vola, e nave cammina.
Dalla fama, la fama è sotterrata.
Ogni fama è pericolosa: buona, desta invidia e la cattiva, vergogna.
Come la gente vive, cosi suonano le campane.
Non basta il cavallo a fare il cavaliere.
Senza buona fama, la vita è vergognosa.
La buona fama è come il cipresso, che una volta tronco, non rinverdisce mai più.
Non è facile acquistar buona fama.
Ogni bello alfin svanisce, ma la fama mai perisce.
Chi ha perso la fama, è morto al mondo.
Chi non può vivere dopo la morte non ha vissuto.
La fama, come un fiume, è angusta alla fonte e larga alla foce.
FAME
La fame è cattiva consigliera.
La fame è il miglior cuoco che ci sia.
Quando la fame entra dalla porta, l'amore esce dalle finestre.
Dalla fame, la fama è sotterrata.
Quando la fame assale, la musica non vale.
Gola affamata, vita disperata.
La fame ha spie dappertutto.
Villano affamato è un uomo arrabbiato.
Freddo e fame fanno brutto pelame.
L'ordine è pane, il disordine fame.
Ventre digiuno non ode nessuno.
Vaso vuoto, suona male.
Chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena.
E meglio morir di fame che di stento.
La fame fa uscire il lupo dal bosco.
Fa forame il cLan per fame.
Chi ha fame non ha sonno.
Aver fame e non gradire, aver sonno e non dormire, aspettare e non venire, son tre cose da morire.
Città affamata, città espugnata.
Il mulino della fame quando ha acqua non ha grano.
Con la fame il pane duro si ammorbidisce.
L'appetito non vuol salsa.
Chi ha fame non ha nemici.
Uomo digiuno non canta.
La più bell'ora per il mangiare è quella in cui si ha fame.
Chi ha patito la fame sa che cosa è la carestia.
Fame piccola, fame vispa; fame grande, fame trista.
Assai digiuna chi mal mangia.
Asino che ha fame, mangia d'ogni strame.
Un bel concerto di flauto o viola, non satolla chi ha fame e non consola.
Il solo cibo può appagar le brame, di chi per lunga inedia ha molta fame.
FAMIGLIA
Tre cose rovinano la famiglia: moglie giovane, legna verde e pane caldo.
Un padre mantiene sette figli, ma sette figli non mantengono un padre.
I figli succhiano la madre da piccoli e il padre da grandi.
La famiglia piccolina mette la casa in rovina.
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi.
Chi vuol male ai suoi, non può voler bene agli altri.
Beata quella casa che sa di vecchio, misera quella casa che di vecchio non sa.
La saviezza del marito e la pazienza della moglie, fanno la pace e la felicità della famiglia.
In casa non c'è pace, quando gallina canta e gallo tace.
Qualche macchiolina in famiglia l'abbiamo tutti.
Quando il capo è caduto, la famiglia è perduta.
Quando la gallina non razzola bene come il gallo, la famiglia va in rovina.
Vuoi tu farti credere donna beata? parla bene di tua cognata.
Una buona famiglia è l'ornamento della città.
Di tre cose si rallegra il mio cuore: la concordia dei fratelli, l'amore dei vicini, l'accordo di marito e moglie.
Della famiglia se ne vorrebbe dire, e non se ne vorrebbe sentir dire.
In una famiglia ben regolata, bisogna comprare quello che è necessario e non quello che fa bisogno.
Chi vuole una bella famiglia, cominci da una figlia.
Per tutto bene, ma in famiglia meglio.
Legami mani e piedi, e gettami tra i miei.
Quando la famiglia è allevata, la famiglia è rovinata.
FAMIGLIARITA'
La troppa famigliarità genera disprezzo.
Non bisogna porgere la mano a tutti.
Sii famigliare a pochi ed amico a tutti.
Dove il cane sale sul cuscino, vuol giacer nel letto.
FANCIULLI
Quello che si impara da fanciulli non si dimentica più.
I fanciulli hanno l'anima negli occhi.
Fanciulli angeli, in età diavoli.
Tre cose recano utile e onore ai fanciulli: lavoro, studio e disciplina.
Fanciullo troppo accarezzato non fu mai bene allevato.
Denari e fanciulli bisogna ben custodirli.
Chi sta con i fanciulli s'imbratta la camicia.
Tre cose deve portar con sé il fanciullo dalla scuola, scrivere, far di conto ed obbedire.
I fanciulli mettono ogni giorno un'oncia di carne e una libbra di malizia.
FASTIDI
Ciascuno ha i suoi fastidi.
Dio ci manda soltanto ciò che possiamo sopportare.
Ogni casa ha la sua croce.
I fastidi accorciano la vita.
Tanto ce n'è per l'asino quanto per chi lo porta.
Al sarto povero si storce l'ago.
Con la morte se ne vanno tutti i fastidi.
Lasciare i fastidi a chi se li vuol prendere.
Ogni uscio ha il suo cruccio.
FATICA
La fatica mette l'appetito.
Una piccola fatica ne risparmia spesso una grande.
La fatica è la madre del sapere.
Chi fugge la fatica, fugge la fortuna.
Chi fugge la fatica, non fa la casa a tre piani.
Nulla si acquista senza fatica, eccetto sporcizia ed unghie lunghe.
L'abitudine alleggerisce la fatica.
Quello che si acquista con maggior fatica, riesce più caro.
La fatica promette il premio, la perseveranza lo porge.
Fatica e diverrai savio.
Chi non vuol far fatica, in questo mondo non vi nasca.
Ci vuol molta fatica a salir sulla ruota della fortuna.
C'è chi si affatica per amore, chi per onore, chi per denari.
La fatica genera la scienza, come l'ozio la demenza.
Chi ha in uggia la fatica, fa poco guadagno.
Affaticati per sapere, e lavora per avere.
A gloria non si va senza fatica.
Chi fatica in giovinezza, gode i frutti in vecchiezza.
Chi non vuole far fatiche, il terreno gli produce ortiche.
FATTI e PAROLE
I fatti sono frutti, le parole sono foglie.
Val più un fatto che cento parole.
Alle parole d'oro seguono spesso fatti di piombo.
Molti parlano come angeli ma operano come demoni.
Dove servono i fatti le parole non bastano.
Il dire è una cosa, il fare un'altra.
Le parole non aiutano quando arde l'incendio.
Detto senza fatto, ad ognuno par misfatto.
Bisogna guardare a quello che si fa e non a quello che si dice.
Dal detto al fatto c'è un gran tratto.
Dal dire al fare c'è in mezzo il mare.
Un cucchiaio pieno di fatti vale più di una zuppiera piena di consigli.
Il bello del gioco, è far fatti e parlar poco.
La santità sta nelle opere, non nelle parole.
Molti parlano da filosofi e vivono da pazzi.
Parlare poco e operare molto fa onore all'uomo.
Più delle parole pesano i fatti.
Bada ai fatti: perché molti fanno come il gallo; cantano bene e razzolano male.
Le parole e i fatti non si pesano nella stessa bilancia.
L'amore e la fede, dalle opere si vede.
Chi sa favellare impari a praticare.
Buone parole e cattivi fatti, ingannano savi e matti.
Tenero a parole, duro a fatti.
Lunga lingua e corta mano.
Chi lo dice non lo fa.
I fatti non han bisogno di prove.
I fatti sono maschi, le parole sono femmine.
Chi fa ciò che non deve, gli capita ciò che non crede.
Altro è parlar di morte, altro è morire.
Le buone parole ungono, le cattive pungono.
Chi far dei fatti vuole, deve far poche parole.
Prometti sempre, dà buone parole e avvenga ciò che vuole.
Sa più i fatti suoi un matto in casa propria che un savio in casa altrui.
Tenero a parole, duro a fatti.
Val più uno a fare che cento a comandare.
Per le parole ed anche per i fatti, si conoscono i savi e i matti.
Dei buoni si fa ciò che si vuole e dei cattivi ciò che si può.
Cane che abbaia non morde.
Una cosa è presto detta, ma il difficile sta nel farla.
Mille belle parole non valgono una buona opera.
Bisogna guardare a quello che si fa e non a quello che si dice.
Dove son donne e gatti, ci son più parole che fatti.
Le parole non aiutano quando arde l'incendio.
Chi sa favellare, impari a praticare.
FEBBRAIO
Febbraio corto e amaro.
Febbraio corto, peggio d'un turco.
Neve di Febbraio, mezzo letamaio.
Febbraietto corto e maledetto.
A Febbraio, il Sole in ogni ombraio.
In Febbraio la beccaccia fa il nido.
Febbraio ferra l'acquaio.
A San Valentino la primavera è vicina.
Se Febbraio non isferra, Marzo mal pensa.
A Madonna Candelora dall'inverno siamo fora.
Febbraio nevoso, estate gioiosa.
In Febbraio la terra è in calore.
Febbraio è il mese in cui le donne parlano poco.
Se ci sono le mosche in Febbraio, bisogna scaldarsi le orecchie a Marzo.
Se nevica il dieci di Febbraio, l'inverno si accorcia di quaranta giorni.
La pioggia di Febbraio empie il granaio.
Se Febbraio non febbreggia, Marzo campeggia.
Chi vuol ammazzare la moglie, la meni al sol di Febbraio.
Non si fa un buon Carnevale, se non c'è la Luna di Febbraio.
FEBBRE
Febbre di maggio, salute per tutto l'anno.
La febbre quartana il vecchio uccide, e il giovane risana.
Febbre nervina non vuol dottori né medicina.
Febbre terzana non fece mai suonar campana.
Febbre autunnale o lunga o mortale.
La febbre continua, ammazza l'uomo.
La febbre si nutre di sé stessa.
FEDE
Chi ha fede in Dio non può perire.
La fede deve venir da Dio.
La fede sta nel credere, e non nel vedere.
La fede genera l'amore, e l'amore raddoppia la fede.
La vera fede poco può esistere senza le opere buone, come il sole senza luce ed il fuoco senza calore.
La fede è il letto di riposo dello spirito.
La fede senza le opere è una fede impotente.
Fede, occhio e coscienza non possono sopportare un granellin di sabbia.
Chi non vuol perdere la sua fede, si guardi dal disputare.
A chi crede, Dio provvede.
La fede santifica in noi tutte le cose.
Chi non ha fede, non ne può dare.
La fede vien dalla parola, e dalla fede sgorga l'amore.
La fede non s'impara dai libri.
La fede riguarda Dio, e l'amore il prossimo.
La fede toglie tutti i peccati, e la miscredenza li conserva.
La fede nelle parole molti delude.
Chi perde la fede, nessuno gli crede.
La fede degli uomini, il sogno e il vento son cose fallaci.
FEDELTA'
Chi non è fedele a Dio, non è fedele neanche agli uomini.
La fedeltà e la fede valgono più dell'oro sonante.
La fedeltà si compra con la fedeltà.
Di cortesia e fedeltà nessuno se ne penti mai.
La fedeltà è un raro ospite: se ti capita in casa, non lo lasciar più uscire.
La fedeltà non è mai rimeritata abbastanza e l'infedeltà non mai abbastanza punita.
FELICITA'
La felicità sta in gran parte nella fantasia.
Tre cose fondano la felicità della vita: misura, ordine e convenienza.
Mondana felicità, più grande è più presto se ne va.
Ciascuno pianta la propria felicità; ciascuno semina le proprie gioie, e ciascuno ha in mano il proprio destino.
Per essere felici bisogna occupare poco spazio, e cambiar poco di luogo.
E più rar della fenice, uom che in tutto sia felice.
Chi può conseguir oggi la propria felicità, non deve aspettar domani.
Nella felicità ragione, nell'infelicità pazienza.
A maggior felicità, minor fede.
Felice non è, chi d'esserlo non sa.
Talun festeggia quando prende moglie, tal altro quando morte gliela toglie.
FERMEZZA
Chi non ha sentimento rimane senza frumento.Amor vuol fede, e fede vuol fermezza.
Non arriva a godere chi non sa sostenere.
Chi sta fermo in casi avversi, buon amico è da tenersi.
Buona incudine non teme martello.
FICCANASO
Non domandar quel che fanno gli altri e bada piuttosto ai fatti tuoi.
Chi cerca i fatti altrui, non può esser buono.
Chi si impiccia dei fatti altrui, dimentica i suoi.
I matti mettono il becco dappertutto.
Chi sta troppo sulle chiacchiere, torna a casa pien di zacchere.
Pazzo è colui che bada ai fatti altrui.
Chi guarda troppo gli altri, disimpara sé stesso.
Chi cerca di sapere ciò che bolle nella pentola d'altri, ha leccate le sue.
Chi s'inserisce in ogni cosa può anche afferrar le vostre.
Chi s'impiccia dei fatti altrui, di tre malanni gliene toccan dui.
FIDUCIA
Chi non sa mentire, crede che tutti dicano il vero.
L'innocente crede ad ogni parola.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Non si crede al santo finché non ha fatto il miracolo.
Fidati era un buon uomo e non ti fidare era meglio.
A veste logorata poca fede vien prestata.
Chi mantiene la sua parola col fatto, è vero uomo.
Di pochi fidati, ma di tutti guardati.
Bocca chiusa e mano fida, van sicure in ogni dove.
Le chiavi ed i lucchetti non si fanno per le dita fidate.
Di chi non si fida, non ti fidare.
Da chi mi fido mi guardi Dio, da chi non mi fido mi guardo io.
Guardati da cane rabbioso e da uomo sospettoso.
Chi si fida è ingannato.
Chi troppo si fida, spesso grida.
Gabbato è sempre quel che più si fida.
Chi si dà in man del ladro, bisogna che se ne fidi a suo dispetto.
Fidati più dei poveri che dei ricchi.
A credere al compagno vai bel bello.
FIGLI
Il più gran vantaggio che si possa fare ai figli, è di educarli bene.
Chi il figlio troppo accarezza, non ne sentirà l'allegrezza.
Alleva i tuoi figli poveretti, se li vuoi ricchi e benedetti.
Chi non ha figli ha un dispiacere solo.
Accasa il figlio quando vuoi, e la figlia quando puoi.
Chi ha figli grandi, fuor li mandi.
I figli sono la ricchezza dei poveri.
I figli vengono dal cuore e il marito dalla porta.
Il primo figlio nasce quando vuole.
Il figlio unico è sempre disgraziato, perché troppo accarezzato.
E un cattivo figlio quello che fa piangere sua madre.
Chi risparmia il bastone, fa il figlio birbone.
I figli buoni sono la ricchezza, la felicità e la benedizione dei genitori.
Loro vengono su e noi andiamo giù.
I figli sono cure sicure e consolazioni incerte.
Il ramo somiglia al tronco.
Chi ha il neo sul collo, è figlio d'un rompicollo.
Il primo servizio che fa il figlio al padre, è di farlo disperare.
Figli di un ventre, non tutti di una mente.
A chi il Signore non dà figlioli il diavolo dà nipoti.
I figli succhiano la madre da piccoli, e il padre da grandi.
Figlioli da allevare, ferro da masticare.
Chi ne ha due ne ha uno, chi ne ha uno ne ha nessuno.
Quello che si fa per i figli non si fa per nessuno.
Figli piccoli fastidi piccoli, figli grandi fastidi grandi.
Per allevare un figlio ci vuole un carro di stracci, un carro di ciance e un carro di pane.
Chi non ascolta il padre in giovinezza, dovrà pentirsene in vecchiezza.
Trulli trulli, chi li ha fatti li trastulli.
Pan di figlioli, pan di duoli.
Più figli non son troppi se son buoni, troppo è uno solo che al vizio s'abbandoni.
Quando nascono son tutti belli, quando si sposano tutti buoni e quando muoiono tutti santi.
Quando sia giunto a certa età tuo figlio, che ti tratti qual fratello io ti consiglio .
FIGLIE
Buona tela fila chi sua figlia bene alleva.
Le figlie vogliono essere custodite più dei figli.
Con una figliola si fan due generi.
La madre misera fa la figlia valente.
Chi ha la figlia vezzosa, la fa presuntuosa.
Voi non potete far nulla di meglio per vostra figlia, che allevarla virtuosamente.
La figlia com'è allevata, la stoppa com'è filata.
Figlie, vigne e giardini, guardali dai vicini.
La madre pietosa fa la figlia viziosa.
Figlie da maritare fastidiose da governare.
Figliole e frittelle, più se ne fa più vengon belle.
I vicini le maritano, e il padre dà la dote.
Della madre il cammin segue la figlia.
All'uomo fortunato nasce prima la figlia.
Quattro cose si richiedono da una fanciulla: che sia bella d'aspetto, modesta di costumi; amica del lavoro e nemica delle finestre.
Una figlia, una meraviglia.
Chi vuol far bella la famiglia, incominci dalla figlia.
Tre figlie e una madre, quattro diavoli per un padre.
Le colombe che rimangono in colombaia, sono sicure dal nibbio.
La prima alla chiesa e l'ultima al ballo, sono due fiori nella ghirlanda della fanciulla.
Tre cose sono la miglior veste delle fanciulle: semplicità, castità e candore.
Ogni scimmia trova belli i suoi scimmiotti.
Pianta che ha molti frutti non li matura tutti.
Gran fecondità non viene a maturità.
FINE
Un buon principio fa un buon fine.
Dal fine si conosce l'opera.
Il fine fa tutto.
Non basta cominciare, bisogna anche finire.
Chi nasconde il suo segreto giunge ai suoi fini.
Chi troppo comincia, poco finisce.
Il principio è spazioso, e il fine precipitoso.
Il fine dimostra la cosa.
Nella coda sta il veleno.
La più dura a rodere è sempre la coda.
Quando fabbrichi una casa non lasciarla senza tetto.
Ogni cosa ha un fine, e la salsiccia ne ha due.
Di tutto quello che vuoi fare e dire, pensa prima ciò che ne può seguire.
Tutti i nodi vengono al pettine.
Chi bene comincia è a metà dell'opera.
Chi di dieci passi ne ha fatti nove, è alla metà del cammino.
Tutti i salmi finiscono in gloria.
Ride bene chi ride l'ultimo.
Al levar delle nasse si conosce la pesca.
Cane e lepre corrono ambedue, ma ciascuno per un fine diverso.
Cascan le rose e restano le spine, non giudicate nulla prima della fine.
FORMICA
Imita la formica, vivrai senza fatica.
Molte formiche divorano un leone.
E meglio esser testa di formica che coda di leone.
Iddio dà l'ali alla formica perché vada più presto.
FORTUNA
La fortuna i forti aiuta e i timidi rifiuta.
La fortuna non si siede mai.
La fortuna va afferrata per i capelli.
E meglio nascere senza naso che senza fortuna.
La fortuna vien tre volte e non di più.
Chi ha un neo e non se lo vede, ha fortuna e non lo crede.
Quando la fortuna accarezza l'uomo, è per mettergli un laccio al collo.
Un vento di fortuna suscita spesso una tempesta di disgrazie.
La fortuna è di chi se la fa.
Buona fortuna non dura.
Con la fortuna ci vuol coraggio.
La fortuna è una fonte, ma non tutti hanno un secchio per attingervi.
I beni di fortuna passano come la luna.
Virtù e fortuna non stanno di casa assieme.
La ruota della fortuna non è sempre una.
L'uomo ordisce e la fortuna tesse.
Chi abusa della buona fortuna, dimostra di non meritarla.
Quando Dio vuole, la fortuna deve.
La fortuna aiuta i matti e i fanciulli.
Oggi a te, domani a me.
Alla fortuna bisogna lasciar sempre una finestra aperta.
Le disgrazie hanno le ali e la fortuna i piedi di piombo.
Vale più la fortuna che il sapere.
La fortuna come dà, cosi toglie.
La fortuna si stanca di portar sempre in spalla il medesimo uomo.
La fortuna molte volte ricompensa con interesse coloro che hanno la pazienza di aspettarla.
Che vi sia la fortuna è falsa idea e noi sciocchi ne abbiam fatta una dea.
FORZA
Buona la forza, meglio l'ingegno.
Il forte cede con coraggio.
Rallegratevi del bene, e sopportate con forza il male.
Il pigro numera gli anni, il forte le vittorie.
Mano forte non rimane titubante.
Cuore forte rompe cattiva sorte.
E farsi un maggior male, il lasciarsi vincere dal male.
Se vuoi essere forte vinci te stesso.
Un cuore forte lascia i suoi scherzi alla sorte.
Quel che è gioco per il forte per il debole è morte.
E forte davvero chi domina i suoi pensieri e le sue cupidigie.
La fortuna ci può togliere beni e denari, ma non la forza d'animo.
Il ferro stesso, ch'è si duro e saldo, ubbidisce al martel quand'è ben caldo.
La ragnatela i moscerini allaccia, ma il forte e ardito calabron la straccia.
FRANCHEZZA
Non fare scrupolo dove non è peccato.
Vivacità non esclude bontà.
La gente libera e i veri amici parlano col cuore in mano.
Mente intera, virtù vera.
La grazia e l'amicizia fanno l'uomo franco.
Gesù disse la verità ai Farisei, quantunque fosse loro ospite.
FRATELLI
Al fratello piace più veder la sorella ricca, che farla tale.
Se i fratelli son d'accordo, il patrimonio non si divide.
Quando i fratelli sono disuniti, gli altri dettan loro la legge.
Cattivo fratello non ha amici.
Cruccio di fratelli fa più che due flagelli.
FRATI
I frati rispondono come ha intonato l'abate.
Morto un frate, se ne fa un altro.
Frà Piolè chiacchiera bene ma razzola male.
Frà Modesto non fu mai priore.
Frate che chiede per Dio, chiede per due.
Frate che fu soldato è più sperimentato.
Frate sfratato e cavolo riscaldato, non fu mai buono.
Frati osservanti risparmiano il suo e mangiano quello degli altri.
I frati si uniscono senza conoscersi, stanno uniti senza amarsi e muoiono senza piangersi.
A chierico che si fa frate non gli fidar la tua comare.
Fanno meno male i calci di un frate, che le carezze di un cortigiano.
FRETTA
Vai adagio che ho fretta.
La fretta corre incontro alla disgrazia.
La fretta si lascia alle lepri.
Chi fa in fretta, ha disdetta.
Chi va forte va alla morte.
Presto e bene non fu mai scritto.
Chi sbaglia in fretta, piange adagio.
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi.
Presto e bene, raro avviene.
Chi fa in fretta fa due volte.
Chi coglie il frutto acerbo, si pente d'averlo guasto.
Cosa non pensata, non vuol fretta.
Ciò che in fretta si fa, presto si rovina.
Il tempo non rispetta le cose fatte in fretta.
Non t'affrettare a parlare, ma ad operare.
Guardati dai consigli frettolosi, perché la fretta è una cattiva consigliera.
Presto e bene non stanno insieme.
Raramente trova chi cerca in fretta.
La fretta fa rompere la pentola.
FRODE
La roba rubata non fa né pro né parata.
La roba degli altri consuma la propria.
Chi ruba il poco, ruba anche l'assai.
Chi ruba per altri, è impiccato per sé.
Non sempre ride la moglie del ladro.
Con un cavallo rubato anche il miglior cavalcatore non va lontano.
Le cose di mal acquisto hanno i denti velenosi.
Quel che vien di ruffa e raffa, se ne va di buffa in baffa.
Chi dei panni altrui si veste, presto si spoglia.
Della roba di male acquisto, non ne gode il terzo erede.
Crudel per frode è peggio che per ira.
La roba rubata come viene la va.
Chi la torta mal guadagna, vien la gatta e gliela magna.
Non pensi chi mal opera che alfin poi non si scopra.
Chi è trovato una volta in frode, si presume che vi sia sempre.
Un ladro di casa è una grandine sotto il tetto.
Chi fa contrabbando guadagna non so quando.
Non fu mai fatta tanto liscia di notte che non si sapesse di giorno.
Tanto va la gatta al lardo che vi lascia lo zampino.
Chi ha rubato la vacca, può rubare il vitello.
Roba trovata e non consegnata è mezzo rubata.
Chi ingiustamente tiene, d'ogni cosa teme.
Chi mette la mano nella cesta altrui, sporca la ritira.
Il quattrino ingiusto divora lo scudo giusto.
E meglio metter la mano in uno sterco di vacca, che nella borsa altrui.
FRUGALITA'
Il corpo prende quello che gli dai, cioè: poco e assai.
Chi vuol mangiare assai, deve mangiare poco.
Mangia poco, bevi meno, a lussuria poni freno.
Il miglior boccone è quello che si lascia nel piatto.
Un buon pasto ed un mezzano, tengon sempre l'uomo sano.
Parco cibo e nullo affanno, sanità del corpo danno.
Pane fin che dura, ma vino con misura.
Si deve mangiare per vivere, non vivere per mangiare.
Chi vuol vivere sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
Mangia da sano e bevi da ammalato.
Cena corta, vita lunga; cena lunga vita corta.
Chi troppo mangia, la pancia gli duole; e chi non mangia lavorar non puole.
Bisogna levarsi da tavola con la fame.
FUMO
Il fumo del nostro paese ci piace più che il fuoco degli altri.
Il fumo dell'arrosto non riempie la pancia.
Molto fumo e poco arrosto.
Fumo, fiore e corte è tutt'uno.
Il fumo non tinse mai caligine.
Il fumo va dietro ai belli.
Il fumo va all'aria e l'acqua alla valle.
FURBIZIA
Per conoscere un furbo ci vuole un furbo e mezzo.
Porgi il dito al furbo, e ti piglierà la mano.
Furbo vuol dire minchione.
Tra furbo e furbo mai non ci si acciuffa.
Per ogni furbo si trova uno più furbo di lui.
E una mala cosa esser furbo, ma è peggio esser conosciuto per tale.
Chi conosce il furbo, non lo compra.
Il furbo è come il losco: quando si crede che guardi uno, guarda l'altro.
Quando i furbi vanno in processione il diavolo porta la croce.
Il furbo parla come un uomo onesto, ma pensa come un furbo.
FUTURO
Il futuro è in mani di Dio.
Lo stolto si dà pensiero dell'avvenire, e Dio sa se sarà ancora vivo.
Il futuro è nascosto a noi tutti.
Gli eventi futuri mandano avanti la loro ombra.
Del domani non v'è certezza.
L'avvenire nessuno lo sa.
Da qui a là, Dio sa quel che sarà.
Chi conta sul futuro, sovente s'inganna.
Quegli sarebbe savio, che sapesse l'avvenire.
Non ancora uman pensiero nel futuro il vol portò. |
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