FOLCLORE LAZIALE Il folclore Laziale è un evento popolare che si svolgeva per le strade della città con musica e balli di quell'epoca e tramandata nel tempo...una tradizione che si svolge tra banchetti di piatti tipici.
Il folclore Laziale Unione Nazionale Pro Loco d'Italia Tel-Fax: 06.9913049
Festa del ciocco
Prima dell'alba ogni 13 gennaio a Capena in provincia di Roma viene arso un grosso ciocco di quercia. Una volta che le fiamme si spengono ed il legno arde di brace gli abitanti del paese accendono una sigaretta sul tizzone ardente e in alcuni casi anche i bambini devono fare il gesto di accendere la sigaretta. Questo rito di antichissime radici ha un valore propiziatorio ed è seguito dalla benedizione degli animali e dalla sfilata dei cavalli della zona tutti addobbati con colori vivaci.
L'incontro
Il 13 ed il 14 agosto sempre a Capena in provincia di Roma avviene un incontro particolare. Nei due giorni della festa i portatori più forti del paese caricano sulle loro possenti spalle le statue della Madonna delle Grazie e di San Salvatore e si muovono lungo le strade del paese secondo percorsi distinti e puntando verso il luogo dell'incontro. Giunti alla meta ognuno dei due si ritrovano dalla parte opposti e appena si vedono iniziano a correre velocemente gli uni contro gli altri, facendo fortemente inclinare le due immagini sacre, finché congiuntisi si sciolgono in un fortissimo abbraccio, tra tripudio generale, applausi, lacrime e fuochi d'artificio.
La Madonna della neve
Il cinque agosto a Roma che è la capitale nevica. Nella spendida basilica Santa Maria Maggiore si tiene, in questo giorno, una funzione speciale ed al momento della Gloria dalla volta della cupola della cappella borghesiana una fitta pioggia di petali di rosa scende leggiadra sui fedeli. Questo evento rievoca la prodigiosa nevicata sul colle Esquilino del 5 agosto del 352 d.C., avvenuta per volere della Vergine che volle indicare a papa Liberio il luogo in cui sarebbe dovuta sorgere la chiesa a lei dedicata.
Festa degli incappucciati e Pranzo del purgatorio
A Gradoli in provincia di Viterbo il giovedì grasso gli appartenenti alla Fratellanza del Purgatorio infilano i loro tradizionali cappucci neri e preceduti da uno stendardo ed un tamburino si aggirano con fare solenne per le strade del paese bussando ad ogni porta per raccogliere varie cibarie per il Pranzo del purgatorio in onore delle Anime sante. Il giorno delle ceneri poi viene consumato il pasto.
Barabbata
Il 14 maggio a Marta in provincia di Viterbo si rinnova un'antichissima tradizione campestre. Gli affiliati alle confraternite del paese in questo giorno offrono doni alla terra. I nomi delle congregazioni che sono: i Casenghi, i Bifolchi, i Villani ed i Pescatori si recano al santuario della Madonna del monte portando con sé vari doni, utensili da lavoro, animali e trofei vari chiamati Fontane oltre a cibi quali grano, verdure, ceste di pesce ognuno a seconda della sfera naturale che intende propiziarsi.
Madonna della stella
ad Oriolo Romano in provincia di Viterbo il 15 agosto si celebra una Madonna particolare. La statua della Madonna delle Stelle accompagnata da una lunga processione attraverso le vie del delizioso borgo medievale costruito nel XVI secolo per volere della Chiesa con l'intento di creare una città ideale. Il corteo viene annunciato da un'infinità di botti una volta giunti in piazza che anticipano l'inizio del Rodeo dei butteri maremmani. In questa occasione questi giovani si sfidano nella Lacciatura al galoppo, ossia nella cattura di un torello che dal cavallo e per mezzo di una la corda dovranno atterrare e marchiare a fuoco, nel minor tempo possibile.