Preparazione:
Cioè: polipo bollito. Non varrebbe la pena di segnalare una vivanda così semplice, se questa non fosse tenuta in auge, specialmente dal popolo, che, da sempre, ha attribuito ed attribuisce al polipo bollito le stesse virtù che i più abbienti conferiscono all'aragosta, entrambi ritenuti potenti stimolanti delle energie sessuali. Per questo il polipo, con i suoi otto violacei tentacoli, da Mondello ad Acitrezza impera nei fasti notturni della gastronomia spicciola popolare, che tanto diverte i turisti, giacché fa 'colore locale', alla luce abbagliante delle lampade da mille fra le barche, montagne di ricci e cozze. Se il polipo é grosso, questo va sbattuto o mazziato senza pietà, per ammorbidirlo, rompendo i nervetti: se no 'è comu u purpu: cchiù coci e cchiù diventa duru', è come il polipo, più cuoce più diventa duro. Invece ha da essere tenerissimo, bollito in acqua salata e poi condito con olio, limone, prezzemolo tritato e pepe nero.
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