Vacanze a teramo
introduzione
Teramo Città e capoluogo di provincia dell'Abruzzo, situata a circa 25 km dalla costa del mare Adriatico, su un altopiano formato dall'erosione del fiume Tordino, che scende dall'alto Appennino abruzzese, e del torrente Vezzola, che vi confluisce.
La città è il principale mercato per i prodotti del circostante territorio agricolo, e possiede, fra l'altro, industrie alimentari, ceramiche e tessili. La provincia, che comprende 47 comuni ed è per circa due terzi collinare e per il resto montagnosa, è dedita all'agricoltura (cereali, ulivi, ortaggi, vite, allevamento), con industrie idroelettriche, estrattive (metano), alimentari, ceramiche, dell'abbigliamento. Attivo è anche il turismo balneare, soprattutto nelle località di Roseto degli Abruzzi e Giulianova, e montano (estivo e invernale) sulle pendici del Gran Sasso d'Italia.
Urbanistica e luoghi di interesse
Nel centro storico, che si estende dal Duomo alla Porta Reale con le sue vie strette e qua e là parallele, è riconoscibile parzialmente la pianta della città romana (il cardo maximus era l'attuale corso De Michetti), cui si sovrappose quella medievale. Vi si trovano i principali monumenti, fra i quali spicca la Cattedrale, notevole edificio del XII-XIV secolo, dalla tipica facciata abruzzese (rettangolare) merlata, con grande portale trecentesco a cuspide e torre campanaria del XII-XIV secolo; all'interno si trova il celebre paliotto d'altare di Nicola da Guardiagrele, in stile romanico-gotico, degli anni 1433-1448.
Vicini sorgono i cospicui resti del teatro e dell'anfiteatro romani. Da notare inoltre sono: la medievale casa dei Signori di Melatino (XII-XV secolo); la chiesa romanico-gotica di San Domenico e, nella chiesa della Madonna delle Grazie, una Madonna lignea policroma che costituì il prototipo delle analoghe opere abruzzesi. Il Museo e Pinacoteca civica espone dipinti del XV-XVIII secolo e di pittori abruzzesi dell'Ottocento e Novecento, e quadretti in maiolica di Castelli, del XVII-XIX secolo.
Storia
Fu chiamata dai rimani Interamnia cioè "tra i fiumi"
In epoca romana chiamata Interamnia ("tra i fiumi"), fu fondata però dai pretuzi, appartenenti a una tribù locale. Dopo un periodo di decadenza, fu contea longobarda nel Ducato di Spoleto e dominio normanno dal 1078. Notevole sviluppo conobbe nel Trecento sotto gli angioini. Quindi, dopo estenuanti lotte fra famiglie rivali e una breve dominazione di Francesco Sforza, verso la metà del Quattrocento, per mano di Alfonso V d'Aragona, tornò sotto il Regno di Napoli, di cui condivise le sorti politiche fino all’annessione allo stato italiano.
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