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L'agriturismo ligure
Introduzione
Forma di turismo che si svolge presso aziende agricole dietro pagamento di una tariffa giornaliera, solitamente modica.
Principali caratteristiche dell'agriturismo
L’attività agrituristica può essere esercitata esclusivamente da operatori dell’agricoltura, singoli o associati, in connessione e complementarità con l’attività principale, ed è subordinata all’iscrizione dell’azienda presso appositi elenchi tenuti dalle amministrazioni regionali e al possesso di una licenza rilasciata dal comune di appartenenza. L’attività agrituristica non è in contrasto con quella agricola, poiché viene realizzata in gran parte attraverso l’utilizzo di prodotti e mezzi originari dell’azienda agricola stessa; essa comprende l’ospitalità in case o campeggi, l’organizzazione di attività ricreative e culturali, la somministrazione di pasti e bevande, purché realizzati all’interno dell’azienda oppure all’esterno con materie prime fornite dall’azienda. I locali adibiti alle attività agrituristiche devono coincidere con l’abitazione dell’imprenditore agricolo e con gli edifici presenti nel fondo.
L’agriturismo costituisce un non trascurabile incremento di reddito per l’imprenditore agricolo. In effetti, attività importanti sono la ristorazione e la vendita di prodotti aziendali che, attraverso la valorizzazione di prodotti tipici o di prodotti biologici, consentono la creazione di valore aggiunto e l’incremento dell’occupazione. Altri interessanti aspetti riguardano l’offerta di servizi ricreativi e sportivi, quali l’equitazione, il trekking, il tiro con l’arco e varie attività di osservazione e studio della fauna e della flora presenti nelle aree agrituristiche, nonché la caratterizzazione dell’ospitalità rispetto alle tradizionali forme di ristorazione. Un ruolo fondamentale è svolto dalle attività gastronomiche: in tal senso, la ricchezza e la varietà delle cucine regionali italiane risulta particolarmente utile per attrarre nuove forme di turismo.
Istituzioni dell'attività agrituristica
L’azienda agrituristica è stata definita agli inizi degli anni Ottanta del XX secolo come importante strumento per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente; l’Unione Europea, con la nuova Politica Agricola Comunitaria (P.A.C.), ha dato risalto alle attività agricole integrate con altre non eminentemente produttive. Infatti, dopo che l’agricoltura intensiva (largamente diffusa in Europa), aveva raggiunto limiti consistenti nelle produzioni in eccesso e un notevole impatto ambientale per l’uso massivo di fertilizzanti e fitofarmaci, si è voluta privilegiare e premiare un’attività svolta nel rispetto dell’ambiente e spesso a tutela delle tradizioni e degli usi agricoli.
Anche le più recenti indicazioni dell’Unione Europea ribadiscono la volontà di mantenere e sviluppare l’attività agricola nelle zone rurali marginali, dove sarebbero auspicabili la nascita e la permanenza di pluriattività in grado di integrare i redditi agricoli: la produzione di prodotti tipici, l’utilizzo oculato delle risorse ambientali, lo sfruttamento della vocazione turistica di molte zone dovrebbero frenare lo spopolamento delle aree rurali. Il piano di sviluppo rurale, strumento di programmazione della politica agricola regionale per il periodo 2000-2006 – previsto dal regolamento comunitario 1257/99 che descrive i sostegni comunitari allo sviluppo rurale – contiene tra le sue misure incentivi alle attività agrituristiche.
Agriturismo in Italia
L’agriturismo in Italia è stato regolamentato con la legge quadro n. 730 del 1985; con essa l’agricoltura viene sostenuta qualora siano previste forme di turismo nelle campagne al fine di migliorare il reddito degli imprenditori agricoli, favorire la permanenza nelle zone rurali, promuovere la conservazione dell’ambiente, valorizzare i prodotti tipici e le tradizioni culturali delle zone rurali. Tali attività possono essere svolte dall’imprenditore e dai suoi familiari; la ricezione e l’ospitalità prevedono l’offerta di alloggio, la presenza di luoghi aperti per i campeggiatori ecc. L’attività agrituristica deve essere però complementare alle altre attività propriamente agricole, quali la coltivazione del fondo e l’allevamento di bestiame. Gli edifici utilizzati per scopi agrituristici devono essere interni al fondo, non più utilizzati per scopi specificatamente agricoli, e restaurati nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e ambientali specifiche della zona in cui si trova l’azienda. Le regioni italiane hanno il compito di determinare i criteri, i limiti e la disciplina amministrativa relativi alle attività agrituristiche; le regioni stesse possono concedere incentivi agli imprenditori che decidono di cimentarsi in tali attività. Diversi enti locali, quali le comunità montane e le associazioni di comuni, compresi nelle zone d’interesse agrituristico, possono determinare degli interventi straordinari tramite appositi piani, riferiti alle attività agrituristiche.
A livello nazionale l’agriturismo è una realtà in espansione; le aziende operanti nel settore sono circa tremila, affiliate alle tre associazioni Turismo Verde, Terra Nostra e Agriturist. In particolare aumentano le aziende agrituristiche laddove l’ambiente e il paesaggio offrono una maggiore attrattiva per il turismo, e l’agricoltura, per poter sopravvivere, deve convertirsi in attività multifunzionale. Queste condizioni si verificano prevalentemente in montagna e in collina, ma anche in prossimità delle aree protette.
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