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Friuli Venezia Giulia vacanze: i vostri viaggi in Friuli Venezia Giulia per conoscere la popolazione friulana
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VACANZE IN FRIULI VENEZIA GIULIA
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Le vacanze friulane
Introduzione
Friuli-Venezia Giulia Regione amministrativa dell’Italia settentrionale, situata nell’estremo nord-est del paese. Si affaccia sul mar Adriatico a sud e confina con l’Austria a nord, la Slovenia a est, il Veneto a ovest. Amministrativamente è suddivisa nelle province di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine; il capoluogo regionale è Trieste. Per la sua posizione geografica di frontiera, ma anche per tutelare le sue particolari caratteristiche culturali, tra cui la lingua friulana (parlata da circa 700.000 persone e ritenuta dagli studiosi una vera e propria lingua a sé) e quella slovena (della quale nelle province di Gorizia e di Trieste lo stato italiano assicura l’uso ufficiale), il Friuli-Venezia Giulia costituisce, così come il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, la Sicilia e la Sardegna, una regione ad amministrazione autonoma.
La regione è formata dall’unione di due diverse aree: il Friuli, che deriva il suo nome dal centro romano di Forum Iulii, oggi Cividale del Friuli, in provincia di Udine, e la Venezia Giulia, che trae la sua denominazione da una delle più illustri famiglie dell’antica Roma, la Gens Iulia, alla quale appartennero anche Giulio Cesare e l’imperatore Augusto. Le superfici delle due regioni storiche variarono notevolmente nel corso della storia; oggi il Friuli, dal punto di vista amministrativo, corrisponde alle province di Udine e di Pordenone, mentre la Venezia Giulia, la cui area dopo la seconda guerra mondiale è stata radicalmente ridotta a vantaggio di Slovenia e Croazia, include le province di Gorizia e di Trieste.
Il Friuli-Venezia Giulia ha una superficie complessiva di 7.844 km² e conta 1.212.602 abitanti (2007), con una densità inferiore alla media nazionale: 154 abitanti per km² contro i 198 dell’Italia. I confini della regione sono stati determinati più dalle vicende storiche che dalla geografia fisica; a ovest i limiti sono segnati in parte dai fiumi Livenza e Tagliamento, a nord da un tratto delle Alpi e a est dal corso medio e inferiore del fiume Isonzo.
Territorio
La non elevata densità della regione è anche la conseguenza di una morfologia in linea di massima poco favorevole agli insediamenti e allo sfruttamento economico, soprattutto in passato, quando l’attività produttiva si basava sull’agricoltura. Oltre il 42% della superficie territoriale, che corrisponde all’intera sezione settentrionale della regione, è occupato da montagne; il resto è formato da colline e da una pianura (35% del territorio) orlata a sud dal mar Adriatico (golfo di Trieste) e a ovest dall’altopiano del Carso (per la massima parte incluso nella Slovenia). La sezione montuosa della regione, orogeneticamente giovane e non ancora assestata (si ricordano nei secoli gravi e devastanti terremoti, tra cui l’ultimo nel 1976), comprende le Alpi Carniche e una parte delle Alpi Giulie. Qui il sistema alpino si presenta come una lunga serie di cime e creste in prevalenza calcaree, che toccano i 2.700 metri (tra cui il monte Coglians, 2.780 m, nelle Alpi Carniche, e il Jôf di Montasio, 2.754 m, nelle Alpi Giulie).
Dalle Alpi Carniche prende il nome una vasta e pittoresca regione montana, delimitata a sud dal Tagliamento: la Carnia, i cui centri principali sono Ampezzo e Tolmezzo. Alcuni valichi, relativamente agevoli e poco elevati, consentono i collegamenti al di là del confine: il passo di monte Croce Carnico (1.360 m) e la Sella di Camporosso, più nota come passo di Tarvisio (813 m), che collegano entrambi la regione con l’Austria, e il passo di Predil (1.156 m) con la Slovenia. A sud del solco segnato dal Tagliamento e dal suo principale affluente, il Fella, si stendono le Prealpi, impervie e brulle, alte in media dai 1.500 ai 2.000 metri, suddivise in due sezioni: le più imponenti ed elevate sono le Prealpi Carniche, con vette anche superiori ai 2.500 metri (Cima dei Preti, 2.703 m), a ovest, mentre le Prealpi Giulie si trovano a est.
Si considerano una prosecuzione delle Prealpi anche i rilievi del Carso. Si tratta di un altopiano estremamente arido e roccioso, che nella sezione propriamente italiana sorge alle spalle del golfo di Trieste; i suoi terreni calcarei, soggetti a erosione chimico-fisica, hanno dato origine a manifestazioni morfologiche assai interessanti (inghiottitoi, doline, grotte, fiumi sotterranei ecc.), note appunto come fenomeni carsici. Il territorio digrada, procedendo verso sud, in una fascia collinare (che si aggira sui 100-300 metri di quota) che trapassa nella pianura. Questa corrisponde grosso modo al bacino inferiore del Tagliamento; si ripartisce, come nella Pianura Padana, in una zona settentrionale, chiamata alta pianura, ciottolosa e piuttosto arida, in cui le acque penetrano nel sottosuolo con facilità, e in una meridionale, la bassa pianura, dai terreni compatti, impermeabili e ben irrigati, a tratti paludosa.
Le coste si sviluppano per circa 150 km, dalla foce del Tagliamento alla località di Muggia, al confine con la Slovenia, in gran parte attorno al golfo di Trieste, situato nella sezione più settentrionale del mar Adriatico; sono basse e sabbiose a ovest, orlate da lagune (laguna di Marano, laguna di Grado), mentre a est sono alte e rocciose, poiché il mare raggiunge i rilievi del Carso. I corsi d’acqua sono numerosi, generalmente dal regime torrentizio. Il maggiore è il Tagliamento (170 km), che nasce dalle Alpi Carniche e sbocca nell’Adriatico segnando il confine con il Veneto; gli altri corsi d’acqua importanti sono il Livenza (112 km), che funge per lungo tratto da confine con il Veneto, e l’Isonzo (136 km), che nasce in Slovenia, nelle Alpi Giulie.
Clima ed Ambiente
Situato tra le Alpi e l’Adriatico, il Friuli-Venezia Giulia ha condizioni climatiche che variano da zona a zona. Tipicamente alpino è il clima della Carnia, con inverni molto rigidi sui rilievi e anche nelle vallate interne, poiché le Prealpi Carniche, che raggiungono quote abbastanza elevate, costituiscono un ostacolo ai venti provenienti dal mare; a Tarvisio, situato a 732 m di quota, in provincia di Udine, si sono registrati minimi assoluti di -27 °C. Le estati sono fresche; la media annua dell’area alpina è inferiore ai 10 °C. Caratteristiche continentali hanno le pianure e la zona collinare, con inverni freddi (minimo di -14 °C a Udine) ed estati assai calde: Trieste ha registrato nel Novecento un eccezionale record estivo di 37 °C, temperatura notevolmente elevata per una località dell’Adriatico settentrionale. Ma è un vento freddo di nord-est, la bora, la caratteristica climatica del golfo di Trieste. Originato dalle pressioni che si formano nell’Europa centrorientale, si riversa nell’Alto Adriatico infiltrandosi tra i varchi delle Alpi Giulie, dove acquista una straordinaria accelerazione investendo Trieste e tutto il suo golfo e scatenando spesso mareggiate anche devastanti. Alcune raffiche possono raggiungere la velocità di 150 km/h.
Il Friuli-Venezia Giulia è comunemente ritenuto la più piovosa regione d’Italia; le aree in cui si registrano le precipitazioni più copiose (che superano persino i 3.000 mm annui) corrispondono alle Prealpi, più le Giulie delle Carniche, mentre l’area alpina si aggira sui 1.500 mm annui. Relativamente poco piovosa è la bassa pianura, che tocca i 1.000-1.100 mm. Le stagioni più piovose sono in pianura l’autunno e la primavera, sui rilievi l’autunno (con precipitazioni perlopiù nevose) e l’inizio dell’estate.
Ricca di ambienti naturali diversi, la regione non gode però di significativi programmi di tutela, se si escludono l’Oasi di Marano Lagunare e l’Area marina protetta di Miramare, presso Trieste. Occorre peraltro dire che il non eccessivo peso demografico, così come un’industrializzazione recente e contenuta sono stati fattori fondamentali nella tutela dell’integrità dell’ambiente naturale.
Flora e Fauna
I boschi originari, che ricoprivano la pianura e che erano essenzialmente costituiti da querce e altre latifoglie, sono quasi del tutto scomparsi. Lungo la costa, estesi impianti di pini hanno dato origine a belle pinete, tra cui quella di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. Ben conservata è la copertura forestale della Carnia, dove si stende una prima fascia submontana con prevalenza di faggi, alla quale fanno seguito, a quote più elevate, i boschi di conifere, formati soprattutto da abeti rossi e larici. Tipica infine è la stentata vegetazione dell’altopiano carsico dove, inframmezzati alle pietraie, si hanno arbusti di timo, salvia, ginepro ecc. Anche la fauna naturale è ormai molto povera. Sussistono gruppi abbastanza esigui di cervi, caprioli e camosci, più consistenti di volpi e tassi. Tra gli uccelli si ricordano varie specie di rapaci (falchi, poiane, nibbi). Ma l’aspetto più interessante della fauna locale è rappresentato dagli animali di tipo cavernicolo delle cavità sotterranee del Carso, adattati al buio e quindi privi di occhi o con occhi atrofizzati; numerosi sono ad esempio i pipistrelli e le farfalle notturne e crepuscolari.
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