Storia sullo sport
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La pratica sportiva è attestata fin dall’antichità. Le origini delle discipline che diedero vita, nella Grecia classica, a manifestazioni di giochi rituali e collettivi (vedi Giochi panellenici e Giochi olimpici) si perdono nella notte dei tempi e rimandano ad abilità legate alla lotta per la sopravvivenza (la fuga da un pericolo, l’attraversamento di un corso d’acqua, il salto di un ostacolo, l’uso di lance e archi nella caccia, la lotta corpo a corpo contro il nemico). Con il tempo queste abilità vennero associate a celebrazioni collettive e assunsero un valore rituale.
I primi giochi olimpici, così detti perché disputati a Olimpia, città situata nella regione nordoccidentale del Peloponneso, risalgono all’anno 776 a.C. Si trattava di una manifestazione sportiva della durata di sei giorni, nel corso della quale si tenevano gare di atletica, combattimenti e concorsi ippici. Anche se la tradizione dei giochi olimpici sopravvisse fino al IV secolo d.C., con la decadenza del mondo classico, la pratica dello sport inteso come confronto competitivo rinacque solo nell’Ottocento. Prima di allora l’attività sportiva trovò spazio e applicazione nell’ambito della pratica militare: il tiro con l’arco, le giostre equestri, la scherma vennero a lungo intesi come mero addestramento all’arte della guerra. Al di fuori di questo campo furono rari i casi di diffusione di pratiche sportive, comunque dedicate esclusivamente ai passatempi di ristrette élite aristocratiche: ne sono un esempio il jeu de paume, archetipo del moderno tennis, presso la nobiltà francese, oppure, in Scozia, il golf.
Le prime competizioni sportive moderne, con evidenti finalità agonistiche, ebbero luogo soprattutto in Inghilterra, e in genere nei paesi nordeuropei interessati dalla rivoluzione industriale. Alcune date segnano in modo significativo la nascita di illustri tradizioni sportive: nel 1829 si tenne la prima regata sul Tamigi tra le rappresentative studentesche delle università di Oxford e di Cambridge; nel 1843 fu fondato il primo club di rugby, gioco nato alcuni decenni primi nell’omonima città inglese; nel 1851, lungo le coste dell’Inghilterra meridionale, ebbe luogo la prima edizione della Coppa America di vela. In quell’epoca iniziarono a diffondersi, sempre in ambito anglosassone, il calcio, il tennis, la pallacanestro. Presto la ricerca della performance sul tempo o sullo spazio si associò al tradizionale confronto tra due contendenti, singoli o collettivi, e sempre più importante divenne il contributo della scienza e della tecnica sia nella misurazione dei risultati sia nel perfezionamento delle condizioni fisiche e tecniche degli atleti.
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Nel 1892 il barone Pierre de Coubertin, membro dell’Unione delle società podistiche francesi, espose per la prima volta il progetto di riproporre in forma moderna i giochi olimpici. Nel 1894 la costituzione di un Comitato internazionale olimpico (CIO), composto da 13 membri designati dallo stesso de Coubertin, fu il primo atto ufficiale della rinascita delle Olimpiadi, organizzate due anni dopo, nel 1896, ad Atene, per confermare simbolicamente la loro derivazione dai giochi olimpici dell’antichità greca. La prima edizione registrò una partecipazione assai esigua (13 nazioni, per un totale di 255 atleti), e un limitato numero di prove in programma, ottenendo tuttavia un gran successo. Da quell’anno la manifestazione fu sempre organizzata con una cadenza quadriennale che subì interruzioni solo in occasione dei due conflitti mondiali. |