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VACANZE NEL ROVIGIANO
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Le vacanza a Rovigo
Introduzioni
Rovigo Città e capoluogo di provincia del Veneto; è situata tra l'Adige e il Po nella fertile pianura bonificata del Polesine, che coincide con il territorio provinciale e comprende il delta padano.
Rovigo è uno dei principali mercati di prodotti agricoli del Veneto (in particolare cereali, barbabietole da zucchero, frutta, ortaggi) e un centro industriale, con numerosi stabilimenti di trasformazione (molini, pastifici, industrie conserviere, zuccherifici), tessili, del legno. La provincia, che comprende 50 comuni e ha territorio completamente pianeggiante, è dedita inoltre all'attività turistica balneare.
Urbanistica e luoghi di interesse a Rovigo
Il nucleo storico, pentagonale, si estende entro i viali di circonvallazione (che corrispondono alla seconda cerchia muraria, estense, abbattuta nell'Ottocento), affiancati da un breve tratto del Naviglio Adigetto, il cui corso naturale fu deviato dal centro cittadino nel XX secolo. Vi si riconoscono in numerosi edifici i segni della presenza veneziana, attiva anche nel controllo idraulico del territorio, soggetto ad alluvioni. Da citare, tra l'altro, la Torre Donà, pendente, una delle più alte del Medioevo in Italia; il notevole Palazzo Roncale, del Sanmicheli (costruito nel 1555); il Palazzo del Municipio (o Loggia dei Notai), del XVI secolo, restaurato nel XVIII secolo; la chiesa della Beata Vergine del Soccorso (detta la Rotonda, eretta fra il 1594 e il 1613), ottagonale, con campanile del Longhena (1655-1673); il Duomo, ricostruito verso il Settecento, con una tela di Palma il Giovane.
La Pinacoteca dei Concordi e quella del Seminario, a essa affiancata, espongono numerose opere, fra cui tele di Giovanni Bellini, Luca Giordano, Giovanni Battista Piazzetta, Giovanni Battista Tiepolo, Pietro e Alessandro Longhi. Il Museo civico delle civiltà in Polesine espone materiale archeologico ed etnografico proveniente dal territorio.
Storia di padova
Il nome Rhodigium appare per la prima volta in un documento dell'838...
Il nome Rhodigium, dato al nucleo originario della città, appare per la prima volta in un documento dell'838; nel X secolo l'insediamento sorgeva già intorno a un castello dei vescovi di Adria, lungo un percorso fluviale secondario (ma allora utile come via d'acqua commerciale verso l'Adriatico), poi chiamato Adigetto. Cinta da mura nel 1138 e divenuta una signoria degli Estensi di Ferrara dal 1194, fu veneziana dal 1483 al 1797, quindi, dopo il periodo francese, dal 1815 al 1866 appartenne all'Austria.
Badia Polesine Abitanti: badiesi
Cittadina del Veneto meridionale, in provincia di Rovigo. È situata nella valle dell'Adige lungo il corso dell'Adigetto, antico alveo del fiume, a ovest del capoluogo. Si formò nel X secolo circa intorno a una chiesa, divenuta poi la ricca abbazia di Vangadizza con beni e proprietà sul fiume; il borgo appartenne poi a Padova, agli Estensi e infine, dal 1484, alla Repubblica di Venezia. Si conservano il quattrocentesco Palazzo degli Estensi in stile gotico-veneziano e i resti dell'abbazia di Santa Maria della Vangadizza del X secolo, ampliata nel XV; nel secentesco Palazzo del Monte di Pietà ha sede il Museo civico Baruffaldi, in cui sono esposti, oltre a reperti romani, documenti su usi e costumi locali ed esemplari di fauna del luogo. L'economia è basata sull'agricoltura (barbabietole da zucchero, cereali, ortofrutta e foraggi, allevamento di bovini); sono presenti anche industrie alimentari, del legno e calzaturifici.
Polesine
Regione naturale del Veneto meridionale, che in gran parte corrisponde alla provincia di Rovigo; racchiusa tra il mare Adriatico e i corsi inferiori dell'Adige e del Po, costituisce una ben distinta unità morfologica, una piatta pianura alluvionale, che si è formata in epoca geologica recente per l'accumulo dei sedimenti portati dai due fiumi. Il nome, introdotto nel Medioevo, deriva probabilmente dal termine latino pullum, cioè “terreno molle”.
Il territorio non è d'altronde ancora assestato, anzi è soggetto a continui cambiamenti per un processo di abbassamento del suolo (subsidenza) e soprattutto per il lento avanzare del delta del Po nel mare. Basti considerare il fatto che una città oggi sulla terraferma, cioè Adria, era un tempo non solo il principale centro polesano ma soprattutto un porto mercantile così rilevante da avere dato persino il nome al mare su cui si affacciava, appunto l'Adriatico.
Il Polesine richiede ininterrotte e complesse opere di regolamentazione idraulica, cui già si attendeva quando la regione faceva parte della Repubblica di Venezia; in particolare sono necessari il controllo e l'arginatura degli alvei dell'Adige e del Po, che qui sono pensili, cioè situati al di sopra della pianura circostante, la realizzazione e la manutenzione di canali per regolamentare lo scorrimento delle acque (si ricordano il canal Bianco, il canale di Loreo e l'Adigetto) e la presenza di idrovore per assicurare lo smaltimento in mare di quelle in eccesso.
Nonostante le frequenti inondazioni, talune anche disastrose (tra tutte quella del 1951, quando il Po ruppe gli argini a Occhiobello e allagò quasi tutta la regione), l'attività prevalente resta l'agricoltura (frumento, mais e barbabietole da zucchero), con la connessa industria alimentare; hanno un discreto ruolo anche l'allevamento del bestiame (in particolar modo la pollicoltura) e la pesca. Tra i centri principali si ricordano, oltre a Rovigo e ad Adria, , Badia Polesine, Lendinara e Porto Tolle.
Lendinara Abitanti: lendinaresi
Cittadina del Veneto, in provincia di Rovigo. È situata nel Polesine, lungo il corso dell’Adigetto. Nel centro dell’abitato svettano le due torri trecentesche del castello di Alberto d’Este (la torre Maistra, con la statua detta “Puazza”, e la torre dell’Orologio). Interessante, oltre al duomo settecentesco, il santuario della Madonna del Pilastrello, meta di pellegrinaggio. Nel 1825 vi nacque lo scrittore e patriota Alberto Mario, i cui cimeli garibaldini sono conservati nel palazzo comunale sito in piazza Risorgimento.
Porto Tolle Abitanti: portotollesi
Centro del Veneto sudorientale, in provincia di Rovigo. È situato sul delta del Po, a sud-est del capoluogo. Sfruttato dai veneziani per caccia e pesca e poi, grazie alle bonifiche, per l’agricoltura, fu luogo di residenza di nobili famiglie. Il territorio è coltivato a cereali, ortaggi, frutta, foraggi e barbabietola da zucchero. Sono inoltre sviluppati la pesca e l’allevamento bovino. Possiede industrie alimentari. La sede del comune è a Ca’ Tiepolo.
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